RAPINATORI A CASA NOSTRA: BABY GANG CONTRO GLI STRANIERI, DODICI ARRESTI
L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE RAZZISTA-DELINQUENZIALE: ALLE VITTIME URLAVANO “TORNA A CASA TUA”
Entravano “in massa” nei negozi, si dividevano i compiti: c’era chi pensava ad immobilizzare il negoziante e spesso anche a picchiarlo e chi si occupava di fare razzie di merce e denaro contante dalla cassa.
Dopo una lunga indagine, i componenti della banda che ha seminato il panico tra i negozianti tra Appia e Tuscolana sono stati individuati dalla polizia che ha arrestato 12 ragazzi tra i 14 e il 19 anni. Tutte straniere le vittime delle rapine, almeno quelle accertate dagli inquirenti.
A incastrare i malviventi il modus operandi e l’abbigliamento, con un orecchino con la croce sfoggiato dal più grande della gang, un diciannovenne.
Determinante per arrivare alla loro identificazione è stata la collaborazione dei negozianti vittime delle scorribande.
Così, grazie anche ai successivi riconoscimenti fotografici, i poliziotti hanno chiuso il cerchio attorno ai responsabili di varie rapine, in via Arco di Travertino, via Menghini, via Appia Nuova e via Enea, tutti strade tra l’Appia e la Tuscolana.
Furto, rapina, percosse e danneggiamento i reati contestati.
“Per i minori è stata disposta la permanenza in casa e definito che non possono avere nè comunicazioni telefoniche e telematiche – ha precisato Pamela De Giorgi, dirigente del commissariato Appio-Tuscolano – mentre per i maggiorenni, già noti alle forze dell’ordine, sono stati disposti gli arresti domiciliari”.
A seguito dei reati contestati “le famiglie sono rimaste particolarmente sorprese, non sospettavano tale attività dei figli minorenni – ha aggiunto – sono ragazzi che svolgevano una vita assolutamente regolare, frequentando regolarmente la scuola al mattino”.
I negozi presi di mira erano “piccoli supermercati in capo a cittadini bengalesi o negozi tipici di cittadini cinesi. Abbiamo riscontrato che le aggressioni sono state rivolte tutte verso punti vendita gestiti da stranieri tuttavia non siamo in grado di affermare che alla base delle aggressioni ci siano motivazioni razziali”, ha fatto presente De Giorgi.
Sarebbero sei i colpi messi a segno in sei giorni, ovvero dal 17 al 23 gennaio, tutti verso l’ora di chiusura e tutti contro negozi di stranieri. E i ragazzi avrebbero urlato: “Tornatene al tuo paese”.
A quanto accertato la gang entrava in gruppo nei negozi lasciando fuori dei “pali”. Il primo negozio rapinato è stato un centro estetico cinese dove, armati di una lama, i giovanissimi malviventi terrorizzarono e picchiarono una ragazza che lavorava all’interno. Intanto proseguono le indagini per accertare se la banda sia responsabile di altri episodi.
(da agenzie)
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