RAPPORTO DEFICIT/PIL AL 2,6% PER FINANZIARE IL CUNEO FISCALE?
IL BENEFICIO POTREBBE ESTENDERSI FINO ALLA SOGLIA DI 36.000 EURO DI REDDITO
La promessa è allettante ma la sua realizzazione pare molto difficile.
Il governo mira ad ottenere un extra-deficit che porti il rapporto con il Prodotto Interno Lordo al 2,6% per finanziare la riduzione del cuneo fiscale.
Spiega oggi Il Messaggero in un articolo a firma di Luca Cifoni che il Conte bis gode di una credibilità che in precedenza non c’era e la carta della fiducia potrebbe essere giocata fino in fondo al momento della trattativa con Bruxelles.
Così non è impossibile che la nuova Commissione conceda all’attuale esecutivo qualcosa che non sarebbe mai stato accordato al precedente.
Il rapporto deficit/Pil tendenziale per il 2020, che nelle stime del Mef viaggia intorno all’1,6 per cento dovrebbe scivolare verso l’alto, anche sopra la soglia psicologica del 2 per cento.
Di quanto? Si parla di un possibile 2,1-2,2 per cento, che consentirebbe di ricavare un minimo spazio finanziario per le misure di politica economica a partire dalla riduzione del cuneo fiscale.
Ma l’obiettivo del ministro Gualtieri potrebbe essere più ambizioso: il sogno proibito sarebbe un disavanzo al 2,6% del prodotto lordo.
Ovvero a distanza di sicurezza dalla soglia del 3, ma abbastanza in alto da liberare qualcosa come 18-19 miliardi e limitare la faticosa ricerca di coperture.
Resta da vedere se la Commissione e poi il Consiglio europeo (del quale fanno parte anche i Paesi più rigoristi del Nord) potranno accettare di spingersi così in avanti.
Una maggiore disponibilità di risorse permetterebbe di disegnare un intervento molto ampio a favore dei redditi da lavoro dipendente.
La nuova super-detrazione Irpef, destinata ad assorbire anche il bonus 80 euro, potrebbe andare a beneficio anche degli“incapienti”, in misura crescente in modo da non scoraggiare la ricerca del lavoro; mentre allo stesso tempo il beneficio si estenderebbe almeno parzialmente ai contribuenti con un reddito fino a 36 mila euro.
(da “NextQuotidiano”)
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