ROTONDI (FORZA ITALIA) AGGREDITO DAI FAN DI SALVINI DURANTE UN’INTERVISTA: “PORCO! NON PARLARE MALE DEL CAPITANO”
IL VERGOGNOSO EPISODIO AVVENUTO QUESTO POMERIGGIO A PESCARA… LA FUGA NEL BAR E L’ARRIVO DELLA POLIZIA… ATTENDIAMO DI SAPERE SE LA TEPPA LEGHISTA E’ STATA IDENTIFICATA
La misura era colma già da tempo e quanto accaduto a Pescara conferma che un certo tipo di linguaggio, sdoganato e diffuso da Matteo Salvini, ha tana libera tutti togliendo da alcuni italiani qualsiasi inibizione.
L’ultimo episodio è stato denunciato da Gianfranco Rotondi, vicepresidente dei deputati di Forza Italia. Il politico era impegnato in un’intervista nella cittadina abruzzese, quando un gruppetto di facinorosi sostenitori del leader della Lega è arrivato davanti a lui insultandolo.
Lui e il giornalista sono stati costretti a fuggire in un bar per allertare le forze dell’ordine.
L’aggressione, per fortuna, non è stata fisica ma solamente verbale.
Le parole d’odio lanciate contro Gianfranco Rotondi, però, sono l’emblema e la sintesi del clima esacerbato che si vive nel nostro Paese: «Traditore! Porco! Maiale! Non parlare male di Salvini».
Questi i toni che hanno portato lo stesso vicepresidente dei deputati di Forza Italia a interrompere l’intervista e barricarsi in un bar. Da lì è poi partita la telefonata alle forze dell’ordine.
Gianfranco Rotondi, intervistato poco dopo la sua denuncia social dall’AdnKronos, ha raccontato come sono andati i fatti di questo folle pomeriggio a Pescara: «Sono stato costretto a rifugiarmi in un bar. Era un’intervista video per un sito, quando due persone sui 30/35 anni si sono avvicinate a me e al giornalista urlandomi ‘traditore, maiale… parli male di Salvini. La mia era un’intervista politica. Per poco non mi mettevano le mani addosso… Ci siamo rifugiati nel Caffè Berardo».
E le responsabilità sembrano essere ben note, non tanto per l’esecuzione materiale del vile gesto, ma per il modus operandi che, negli ultimi giorni, è diventato insostenibile per un Paese che finge di essere civile.
«Dopo quanto mi è accaduto penso sia il caso di porre la questione al Presidente della Repubblica — ha proseguito Gianfranco Rotondi all’AdnKronos — ma Matteo Salvini, questo ragazzo che se non si dà una calmata non so quanto va lontano, è il garante della sicurezza in questo Paese o è il principale agitatore? Non dico che è lui il responsabile di quanto accaduto, però si è creato un clima infame: e se il ministro dell’Interno si permette di usare espressioni come zingaraccia è facile che a qualcuno venga in mente che se non la pensi in un certo modo sei un traditore della patria».
(da agenzie)
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