SALVINI E DI MAIO VOGLIONO SEQUESTRARE I SEQUESTRATI
IL SEQUESTRATORE DI PERSONE VUOLE DENUNCIARE L’EQUIPAGGIO, DI MAIO VUOLE SEQUESTRARE LA NAVE… L’ASSOCIAZIONE “RAINBOW4AFRICA” DENUNCIA LORO AL TRIBUNALE INTERNAZIONALE
La Sea Watch 3 non si muove di un millimetro, nel suo nono giorno di navigazione. Resta ancorata a un miglio dalla costa siciliana, con i 47 migranti bloccati a bordo. Attorno a loro si scatena un caso politico tutto italiano, perchè diversamente da casi analoghi del recente passato sono totalmente assenti gli altri interlocutori, l’Europa in primis.
Un blitz di tre parlamentari dell’opposizione, che rivendicano la loro “prerogativa costituzionale” e raggiungono la nave su un gommone insieme al sindaco di Siracusa, dà eco al disagio fisico e psicologico delle persone a bordo e rimarca l’esigenza di farli sbarcare subito tutti, a cominciare dai minori.
Matteo Salvini e Luigi Di Maio parlano di carte su cui si sta lavorando: il leghista Vvuole denunciare l’equipaggio, il pentastellato punta al sequestro della nave che ospita 47 “sequestrati” da ormai nove giorni.
Se non fosse tragica, la vicenda di due premier con l’acqua alla gola sarebbe umoristica.
Prosegue il silenzio operoso del Quirinale, che come nel caso della nave Diciotti esercita la sua moral suasion.
Si fa sentire il pressing della Chiesa, che rinnova la disponibilità ad accogliere i migranti, invano: “Non c’è la possibilità di farlo” dice sconsolato il cardinale Gianfranco Ravasi.
La questione è sul tavolo del premier Giuseppe Conte, fino a stasera in Oman, a cui si chiede l’ennesimo sforzo di mediazione per individuare una soluzione. Ma potrebbe muoversi anche la Procura, aprendo un’inchiesta.
Salvini ha annunciato la volontà di trascinare la Ong Sea Watch in Tribunale, ha dichiarato di avere “elementi concreti per affermare che, mettendo a rischio la vita delle persone a bordo, il comandante e l’equipaggio della Ong abbiano disubbidito a precise indicazioni che giorni fa li invitavano a sbarcare nel porto più vicino (non in Italia!) – ha precisato – prove che verranno messe a disposizione dell’autorità giudiziaria”.
Le solite chiacchiere smentite dalla nave.
In un video diramato ieri, Giorgia Linardi, portavoce della Ong in Italia: “Il soccorso non ha visto il coordinamento di nessuno nonostante, fin dall’inizio siano state informate le autorità libiche italiane, maltesi e olandesi, lo Stato di bandiera della nave”, che ha riparato “a est della Sicilia per evitare onde fino a sette metri dovute al ciclone mediterraneo che si sta abbattendo sull’area”.
L’associazione “Rainbow4Africa” ha chiamato in causa la magistratura. Chiedendo “l’immediata applicazione della legge italiana” e riservandosi “di presentare esposto alla magistratura italiana e denuncia al Tribunale Internazionale per palese violazione dei diritti dei minori, di leggi italiane e trattati internazionali”.
In serata anche Luigi Di Maio dice su La7 che il Governo “è impegnato in queste ore, affinchè si possa sequestrare questa imbarcazione e non possa ripartire per fare le stesse cose che ha fatto in mare.
Tradotto: Di Maio non vuole che vengano salvate.
Ne tenga conto la magistratura.
(da agenzie)
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