SALVINI FURIOSO SOSPETTA DI BERLUSCONI: “DIETRO AI SI’ AL GOVERNO DI POLVERINI E ROSSI C’E’ LUI DIETRO”
CHI PARLA DI 10-15 SENATORI E 30 DEPUTATI DI FORZA ITALIA CHE NON VOGLIONO MORIRE SOVRANISTI
“Abusivi”, “poltronari”, “complici”. Matteo Salvini in queste ore non si trattiene.
E’ furibondo perchè il tentativo di disarcionare il premier Conte è (per il momento) fallito. Grazie al contributo — non determinante ma altamente simbolico — di Forza Italia: “Causin e Rossi sono stati eletti anche con i nostri voti” ha sibilato.
Il punto però è un altro: due pezzi da novanta del partito, Renata Polverini a Montecitorio e Maria Rosaria Rossi a Palazzo Madama, hanno disertato nell’attimo cruciale.
L’ex governatrice del Lazio avvisando con un sms in tempo reale, l’ex tesoriera azzurra a bruciapelo.
Ma Salvini non ci crede, vede l’ombra di Berlusconi dietro la doppia mossa.
Nel clima di reciproci sospetti e diffidenze che avvolge il centrodestra come un cupo mantello, il leader della Lega legge quei voti in filigrana come un segnale del Cavaliere a Conte.
Ricambiato dall’amo della legge proporzionale — che oltre ai cespugli attira metà dei gruppi forzisti in ambasce per la ricandidatura — lanciato platealmente in aula. Insomma, uno scambio di amorosi sensi a spese altrui.
Il giorno dopo la fiducia al governo, a destra è tempo di elaborare una strategia. Compito non facile se il quadro non è chiaro. Nelle geometrie forziste il Sì della Rossi, soprannominata la “badante” all’epoca delle “cene eleganti”, grande amica di Francesca Pascale ed esponente di spicco del “cerchio magico spazzato via dalla gestione di Licia Ronzulli (in buoni rapporti, anche personali, con Salvini), viene prevalentemente decodificata come un “dispetto”.
Il fragoroso addio di chi non si rassegna a un ruolo marginale nel nuovo corso e chissà se cerca una ricollocazione o già pensa alla pizzeria aperta nel Salernitano.
La capogruppo Marisatella Gelmini, il portavoce Giorgio Mulè, Sestino Giacomoni, sono un coro: “Non sapevamo nulla”. Tuttavia, complici le tante ambiguità di Berlusconi nell’ultimo periodo, c’è anche chi ipotizza i buoni uffici di Gianni Letta: “Per noi quel voto è arrivato come un fulmine a ciel sereno — giura un senatore — Ma sicuramente la Rossi aveva un canale diretto con Silvio. Se l’abbia usato non lo sapremo mai”. Lei ha smentito: “Non ho condiviso la decisione con il presidente”.
Importa fino a un certo punto. E’ la mera suggestione a fare perdere le staffe al Capitano. Polverini si è iscritta a Centro Democratico, il contenitore “contiano” alla Camera, che ha raggiunto quota 13 deputati e si appresta a chiedere la deroga per formare un gruppo autonomo.
Il suo malessere, invece, era noto da tempo, e condiviso con l’amico Renato Brunetta, gran sostenitore di una soluzione istituzionale alla crisi, visto come il fumo negli occhi dal Capitano che se ne è apertamente lamentato ad Arcore.
Adesso, il governo ha superato la soglia psicologia dei 155 Sì. Margine stretto, ma vantaggio nell’avvio del secondo tempo della crisi.
“Ci sono 8-10 senatori a disagio per la deriva leghista del centrodestra” ha avvisato il neo-ex forzista Causin. Alla Camera, i salvini-scettici sono conteggiati sulla trentina (un terzo del gruppo).
Il secondo tempo è iniziato
(da “Huffingtonpost”)
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