SALVINI SCENDE DAL PERO E AMMETTE: “DI QUESTO PASSO PER RIMPATRIARLI CI VORRANNO 80 ANNI”
AVEVA PROMESSO DI RISOLVERE IL PROBLEMA DI “500.000 CLANDESTINI”, ALLA FINE I RIMPATRI OPERATI IN TRE MESI SONO 300 IN MENO DI QUELLI DI MINNITI
Dopo tre mesi al Viminale, guardando i numeri dei rimpatri di migranti irregolari effettuati, Matteo Salvini si è accorto di quello che era noto ed evidente a tutti da mesi.
“Per ora l’unico accordo che funziona è quello con la Tunisia. Ne rimpatriamo 80 a settimana ma anche se ne espelliamo 100 ci metteremo 80 anni”.
Calcolo effettuato solo sui tunisini irregolari e per difetto visto che i dati forniti dal Viminale dicono che quelli effettivamente rimandati a Tunisi sono molto meno di 80 a settimana.
“Andrò in Tunisia entro settembre, da lì ne sono arrivati più di 4mila e non c’è guerra, carestia, peste e non si capisce perchè”, ha detto oggi Salvini a Rtl 102,5.
Il nodo dei 500.000 rimpatri di migranti irregolari promessi dal ministro dell’Interno in campagna elettorale è il vero nodo da sciogliere della politica antiimmigrazione di Salvini che, da giugno ad oggi, non è riuscito ancora a stipulare nessun nuovo accordo oltre i quattri ereditati dai precedenti governi e che hanno consentito fino ad ora il rimpatrio di circa 400 immigrati al mese, un trend risultato inferiore a quello degli stessi tre mesi dello scorso anno con il governo Gentiloni.
E Salvini torna ad annunciare nuovi patti addirittura con tutti i paesi di origine di chi arriva. “Entro autunno – dice – stiamo lavorando per fare gli accordi di espulsione e rimpatrio volontario assistito con tutti i Paesi” .
Ricomincia il disco rotto…
(da agenzie)
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