SBARCHI, I SERVIZI ITALIANI: “IL PERICOLO NON ARRIVA VIA MARE”
I “SOSPETTI” CONTROLLATI SONO STATI 961, MAI ALCUN COLLEGAMENTO TRA TERRORISTI E FLUSSO DI MIGRANTI”… SMENTITI CHI VORREBBERO STRUMENTALIZZARE L’ARGOMENTO PER FINI XENOFOBI
Cosa racconta davvero la storia di Abdel Majid Touil?
O, detta altrimenti: cosa prova la circostanza che questo giovane marocchino accusato di complicità nella strage del Bardo sia arrivato nel nostro Paese su un barcone soccorso nel canale di Sicilia da un’unità della nostra marina militare il 17 febbraio scorso?
C’è spazio insomma perchè questa vicenda imponga una rilettura della minaccia islamista al nostro Paese e indichi nel flusso di migranti via mare la nuova falla del nostro sistema di sicurezza nazionale, come pure vorrebbe una campagna alimentata ancora negli ultimi giorni da esponenti della Lega e del Movimento 5 Stelle ?
Girate in queste ore a fonti qualificate della nostra intelligence, dell’antiterrorismo (polizia di prevenzione e Ros dei carabinieri), del Dipartimento della Pubblica sicurezza, le domande raccolgono una risposta tetragona.
Che suona così. “Non esiste alcun nuovo elemento in grado di capovolgere quanto documentato appena due mesi fa dalla relazione consegnata dai nostri Servizi al Parlamento sulla Politica dell’Informazione per la Sicurezza per il 2014”.
E in quel documento questo si leggeva: “Il rischio di infiltrazioni terroristiche nei flussi via mare è un’ipotesi plausibile in punto di analisi. Ma è un’ipotesi che, sulla base delle evidenze informative disponibili, non ha trovato sinora riscontro”.
Del resto, anche le evidenze statistiche sembrano condurre a un’identica conclusione. Nei primi cinque mesi di quest’anno, le attività di prevenzione delle nostre polizie in materia di terrorismo islamico hanno riguardato 1.982 “obiettivi sensimunque bili” (centri di aggregazione religiosa, associazioni culturali, moschee) che hanno portato all’identificazione di 8.045 stranieri che li frequentavano.
I “sospetti” sottoposti a controllo sono stati 961 e 294 le perquisizioni.
“Ebbene – chiosa una fonte qualificata della nostra Antiterrorismo – da nessuna di queste attività è emerso un solo nesso in grado di collegare i flussi di migranti via mare ad attività di generico proselitismo jihadista o, addirittura, di pianificazione di atti violenti”.
Carlo Bonini
(da La Repubblica”)
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