SCANDALO IN SARDEGNA: PRANZO ABUSIVO IN HOTEL CON POLITICI E DIRIGENTI DELLA REGIONE, CON FUGGI FUGGI FINALE
SORPRESI DALLE FORZE DELL’ORDINE, IMBARAZZO DELLA LEGA, CINQUESTELLE ALL’ATTACCO
Un pranzo con almeno una trentina di persone è stato interrotto alcuni giorni fa in una struttura ricettiva termale di Sardara, nel sud Sardegna.
Il blitz è stato condotto dai militari della Guardia di finanza della Tenenza di Sanluri che entrati nel ristorante dell’hotel hanno sorpreso numerose persone – secondo indiscrezioni addirittura una quarantina, tra cui esponenti politici locali e dirigenti regionali – mentre pranzavano.
L’arrivo delle Fiamme gialle avrebbe innescato un fuggi fuggi generale: 19 le persone sorprese ancora a tavola nonostante le limitazioni imposte dalla zona arancione (da lunedì la regione passa in zona rossa).
Si sarebbero giustificati dicendo che si trovavano lì per motivi di lavoro (l’hotel è regolarmente aperto ma non può effettuare servizio di ristorazione al tavolo agli esterni).
La Guardia di finanza ha avviato tutte le verifiche, per loro scatteranno le multe per aver violato le norme entrate in vigore per frenare la diffusione, analoga multa è scattata per il titolare della struttura.
Sul caso monta la polemica politica. Non ci sono conferme su chi avrebbe partecipato al banchetto, in tanti negano, ma sia i 5 Stelle che i Progressisti hanno preso posizione criticando quanto successo.
“Sarebbe una vergogna per l’intera isola, inaccettabile a fronte dei sacrifici fatti da tutti nell’ultimo anno”, attacca il gruppo dei Progressisti che presenterà un’interrogazione e “pretenderà che già nella giornata di martedì in Consiglio venga chiarito ogni minimo dubbio su questa vicenda indecorosa”.
Anche la consigliera regionale del M5S Desirè Manca, appreso dell’indagine condotta dalle Fiamme Gialle, ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio per chiedere al presidente Solinas “se sia a conoscenza della ragione del pranzo, i nomi dei partecipanti, e se non ritenga utile manifestare una netta presa di distanza stigmatizzando e ove possibile sanzionando le violazioni”.
La Lega, partito di maggioranza, prova a prendere le distanze: “In una situazione delicata come quella che attualmente viviamo, con l’isola che si accinge ad essere relegata in zona rossa per due settimane, riteniamo quanto mai sconveniente che a infrangere le regole sia proprio chi dovrebbe dare il buon esempio”, afferma il capogruppo Dario Giagoni.
Secondo fonti vicine alla presidenza, il governatore Christian Solinas esprime sconcerto e disappunto per una vicenda che giudica inaccettabile e sarebbe in attesa di conoscere ufficialmente le ragioni di questo incontro e i nomi dei partecipanti per adottare i provvedimenti di sua competenza.
Al momento, secondo quanto si apprende, nessuno dei commensali avrebbe comunicato la propria partecipazione al governatore.
Non nega di essere stato presente Antonio Casula, comandante regionale del Corpo Forestale, come racconta all’Unione Sarda. “Ero lì per lavoro, non sono uno di quelli che sono scappati, ero presente e mi sono qualficato, dando l’autocertificazione alla Finanza. Ero lì per lavoro, questo ho dichiarato perché questo era”.
(da agenzie)
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