SCARICATORI DI PORCO: FEDE, MINETTI E MORA ORA SI AZZANNANO
NICOLE SCARICA TUTTO SUL DIRETTORE DEL TG4 E MORA: “ERANO LORO A PORTARE LE RAGAZZE AD ARCORE…REPLICA FEDE: “VADA DALLO PSICHIATRA”…C’ERAVAMO TANTO AMATI
Tutti contro tutti.
Esplode lo scontro tra gli imputati del caso Ruby.
Nicole Minetti scarica su Emilio Fede e Lele Mora: lo sbarco della minorenne ad Arcore? Sono fatti loro.
Il direttore del Tg4 risponde dandole della pazza: lei e il suo avvocato hanno bisogno di “un’assistenza psichiatrica. È una gara a ingraziarsi la procura”.
Poi il giornalista punta l’indice contro il manager dello spettacolo con il quale fino a qualche mese fa, secondo le intercettazioni, si divideva i soldi versati dal premier: “Ruby? La portò ad Arcore Lele Mora”.
Hanno l’effetto di una bomba le 12 pagine di memoria difensiva depositate ieri in procura dall’avvocato Daria Pesce, per conto dell’ex igienista dentale e attuale consigliera regionale del Pdl.
Minetti respinge l’accusa più infamante: concorso in induzione alla prostituzione minorile.
E pur non facendo mai i nomi di Mora e Fede, riporta nel documento le intercettazioni e altri atti dei magistrati. Di fatto scarica le “vecchie cornacchie”.
Nella memoria, per esempio, si ricorda che Minetti non era presente al concorso di bellezza a Taormina, i primi di settembre del 2009.
Invece c’era, come giurato, Emilio Fede.
Proprio in quell’occasione il giornalista conobbe Ruby, che pubblicamente disse di avere 16 anni.
Lo riporta come elemento di prova la procura, lo riporta adesso come elemento di difesa, il legale della consigliera regionale.
Viene citato anche un altro verbale dell’indagine da cui emerge che ad accompagnare Ruby ad Arcore, almeno in un’occasione, sarebbe stato Mora. Poi la MInetti precisa di non aver mai dato soldi alla ragazza, di non aver mai tratto alcun vantaggio dalla vicenda.
Insomma di non aver mai “reclutato” Ruby.
Dunque se ci sono altre responsabilità (leggi Fede e Mora) spetta ai pm valutarle.
Contattata dal Fatto, l’avvocato Pesce nega che ci sia uno scarica barile: “Io non attacco nessuno. Mi limito a riportare atti dei pm”.
Anche Minetti rilascia un comunicato per “sottolineare che non accuso nè Mora nè Fede”.
Ma il direttore del Tg4 bolla la memoria come “ una stronzata fatta per giornalisti in baby-doll”.
Secondo la difesa della consigliera regionale, non c’è alcuna prova che l’esponente pidiellina abbia introdotto Ruby ai bunga bunga del premier. Ragiona la difesa: che lei sia andata la sera del 27 maggio in questura a Milano, su ordine di Berlusconi, per “liberare” Ruby, denunciata per furto (ed evitare un mare di guai al premier, ndr) non vuol dire che l’abbia indotta alla prostituzione.
Anche davanti ai pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano, quando a febbraio si è fatta interrogare, Minetti ha ridimensionato sia quella circostanza, sia i suoi contatti con la ragazza marocchina.
Per aver “mollato” la minorenne alla prostituta Michelle, la consigliera si giustifica così: “La Iafrate (commissario Giorgia Iafrate, ndr) mi rispose che” Ruby “avrebbe potuto tornare a casa della De Coinceicao Michelle, tant’è che richiesero copia dei documenti a quest’ultima”.
E la frequentazione con Ruby?
Minetti parla di qualche cena occasionale, qualche contatto occasionale, ma i pm la smentiscono: dallo sviluppo dei tabulati della Karima ci sono state tra di voi dal 23 febbraio 2010 al 25 giugno 2010, 122 contatti; come lo spiega? Minetti: “Prendo atto. Io non posso che ribadire che non l’ho mai frequentata. Sicuramente nei giorni successivi al 28 maggio io mi sono fatta sentire con lei e le ho mandato dei messaggi, proprio perchè volevo sapere come stesse”.
I pm la incalzano: “Risulta che alle cene ad Arcore siete presenti lei e Ruby nelle giornate del 14 febbraio, 20/21 febbraio 2010, il 27/28 febbraio 2010, l’8/9 marzo 2010, 4/5 e 6 aprile 2010, 24/25 e 26 aprile 2010, 1 e 2 maggio 2010”.
Minetti: “Sì, avevo detto quattro, massimo cinque, prendo atto che sono di più, non lo ricordavo”.
Dunque Minetti sia durante l’interrogatorio (a cui poteva non presentarsi), sia con la memoria depositata ieri, nega di aver mai indotto la minorenne Ruby alla prostituzione.
Nulla si dice, invece, rispetto all’altra accusa, induzione e favoreggiamento della prostituzione delle arcorine maggiorenni.
D’altronde l’avvocato Pesce all’Infedele di Gad Lerner aveva detto: “Sul favoreggiamento la Minetti ha indizi che potrebbero, non dico farla condannare, ma mandarla a processo perchè molte ragazze si sono rivolte a lei che aveva un rapporto affettivo con Silvio Berlusconi”.
Un rapporto affettivo di cui Berlusconi non ha mai parlato.
Anzi, secondo l’inviato del Paìs, Miguel Mora, il premier apre un altro scenario, accusatorio e auto accusatorio.
Alla cena con la stampa estera a Roma, scrive Mora, Berlusconi ha detto che Minetti le fu presentata da don Verzè (il capo dell’ospedale San Raffaele di Milano) perchè voleva una consigliera in regione Lombardia per facilitare le convenzioni sanitarie.
Antonella Mascali
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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