SEA WATCH, LE CHIESE PROTESTANTI MANDANO IN TILT IL GOVERNO: “SIAMO DISPONIBILI AD ACCOGLIERLI TUTTI”
IL SEQUESTRATORE DI PERSONE VUOLE TENERLI IN OSTAGGIO FINO AL GIORNO DELLE ELEZIONI PER ESIBIRNE LO SCALPO ALLA FOGNA RAZZISTA, IL M5S IRRITATO… E’ ORA CHE INTERVENGA LA MAGISTRATURA: DI FRONTE ALLA REITERAZIONE DI REATO PER I CITTADINI COMUNI C’E’ IL MANDATO DI ARRESTO
“Adesso è Cesare a impugnare e brandire quello che è di Dio”. Ancora non si è affievolito l’eco del monito di padre Spadaro, gesuita vicinissimo a papa Francesco, sul rosario tra le mani di Matteo Salvini sul palco sovranista di Milano, che ecco un altro cortocircuito scuote la cristianità e il roboante ministro dell’Interno.
“Mettiamo a disposizione le nostre strutture e quelle delle chiese sorelle d’Europa per accogliere i migranti della Sea Watch”. Il pastore Luca Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche Italia ha teso la mano e offerto una soluzione per sbloccare l’empasse sulla nave che da giorni stanzia a un passo dalle acque territoriali italiane, una quarantina di migranti a bordo.
La stessa via d’uscita che offrì la Cei per la Diciotti, consentendo insieme lo sbarco e la possibilità al segretario della Lega che nessuna persona avrebbe gravato sui contribuenti italiani.
Eppure la situazione si è ulteriormente incartata. Perchè secondo fonti qualificate consultate da Huffpost, la risposta del Viminale non sarebbe stata positiva: “Chiedete a Conte”.
Un gioco allo scaricabarile su chi deve assumersi la responsabilità di sbloccare una vicenda in una fase di stallo assoluto.
“Sono in contatto con il premier – ha spiegato Di Maio – prima di farli sbarcare dobbiamo avere la certezza della redistribuzione”. Una posizione ufficiale che si mantiene in linea con quella tenuta in tutte le altre situazioni di crisi.
Ma dalla war room 5 stelle trapela l’irritazione per il mancato assenso di Salvini alla proposta delle Chiese evangeliche.
Il sospetto è che si voglia scaricare su Palazzo Chigi la decisione, salvo poi avere buon gioco per attaccarla ad uso elettorale. “Fosse per il ministro dell’Interno – spiega una fonte di governo – la nave rimarrebbe lì fino al giorno delle elezioni”.
Un’iperbole, ma nemmeno troppo dopo il “costi quel che costi il barcone non attracca e gli immigrati non scendono” tuonato da Salvini in mattinata.
Il livello di tensione è altissimo. I M5s per la prima volta temono che l’alleato tiri la corda per rompere. Dopo qualche giorno di evidente difficoltà , la grancassa in camicia verde è tornata a battere con forza.
Dopo i fischi sovranisti a Bergoglio, ecco la replica al direttore della Civiltà Cattolica: “Il confronto con le altre culture è possibile solo riscoprendo la nostra storia e riscoprendo i nostri valori, come per altro detto negli ultimi decenni da tutti i Santi padri”. Una critica tout court al pontificato di Francesco. Poi il sostanziale niet agli evangelici. L’etica protestante e lo spirito dei gialloverdi.
(da “Huffingtonpost“)
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