SECONDO EFFETTO DELLA CURA RENZI: “IL BONUS DA 80 EURO INVISIBILE SUI CONSUMI”
CONFCOMMERCIO: “I COMPORTAMENTI DI SPESA NON SI SONO MODIFICATI”
L’effetto degli 80 euro in più in busta paga voluto dal governo Renzi “è quasi invisibile”.
Lo rileva la Confcommercio che diffonde l’indicatore dei consumi di giugno.
Secondo la confederazione allo stato attuale si conferma il permanere di un “quadro economico privo di una precisa direzione di marcia. Situazione che dopo un lungo ed eccezionale periodo recessivo non può non preoccupare molto”.
Inoltre gli italiani “hanno speso solo in parte le risorse derivanti da minori imposte e i comportamenti di spesa non si sono modificati”.
“Cercando l’effetto bonus a tutti i costi si può rinvenirlo nella crescita tendenziale dei consumi a giugno pari allo 0,4%, corrispondente a un +0,1% sul mese di maggio”. Troppo poco rispetto alle attese, rileva Confcommercio. “Sono segnali positivi ma straordinariamente deboli e insufficienti per affermare che la domanda delle famiglie sia giunta ad un incoraggiante punto di svolta”.
Secondo l’indicatore consumi di Confcommercio per il mese di giugno, “la cautela nell’interpretare i dati deriva anche dal peggioramento registrato a luglio proprio dal clima di fiducia delle famiglie, il secondo consecutivo, sintomo del permanere di uno stato di disagio caratterizzato dalla dominanza dell’incertezza per il futuro rispetto agli effetti reali di un maggior reddito disponibile”.
Nel dettaglio l’indicatore dei consumi di Confcommercio registra una crescita dell’1% della domanda di servizi, mentre la spesa per i beni ha registrato una variazione nulla rimanendo sugli stessi livelli dell’anno scorso.
A giugno, variazioni positive rispetto a giugno del 2013 si rilevano per la spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni (+3,8%) grazie soprattutto all’acquisto di beni, per i beni e servizi ricreativi (+1,3%) e per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+1,1%) settore su cui influisce l’incremento della spesa per gli alberghi.
Per la confederazione invece una crescita più contenuta si è registrata per i beni e servizi per la persona (+0,8%) e per gli alimentari, bevande e tabacchi (+0,5%).
Una riduzione particolarmente significativa, infine, ha interessato i beni e servizi per la mobilità (-1,1%).
Riduzione dei consumi si sono registrate anche per l’abbigliamento e le calzature (-1,1%) e per i beni e servizi per la casa (-0,8%).
(da “Huffingtonpost”)
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