SI COMPLICA IL CASO DI SETTE CITTADINI ITALIANI SPIATI SUI LORO CELLULARI ATTRAVERSO IL SOFTWARE ISRAELIANO “PARAGON”, TRA I QUALI IL DIRETTORE DI “FANPAGE”, FRANCESCO CANCELLATO, E IL FONDATORE DELLA ONG MEDITERRANEA, LUCA CASARINI (LO SCANDALO PERO’ RIDUARDA 90 PERSONE IN 20 PAESI)
IL QUOTIDIANO INGLESE “GUARDIAN” E L’ISRAELIANO “HAARETZ” RIVELANO CHE GOVERNO, FORZE DELL’ORDINE E SERVIZI ITALIANI USAVANO LO SPYWARE… IERI LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO HA NEGATO DI AVERE MAI SPIATO GIORNALISTI E ATTIVISTI. E ALLORA CHI SPIAVA? PER CONTO DI CHI? – ESPLOSO IL CASO, LA SOCIETÀ “PARAGON SOLUTION” HA INTERROTTO I SUOI RAPPORTI CON L’ITALIA: HA RESCISSO IL CONTRATTO CON GLI ORGANI GOVERNATIVI
La società israeliana Paragon Solution, il cui software militare di hacking sarebbe stato utilizzato per spiare 90 giornalisti e attivisti in una ventina di Paesi, ha interrotto i suoi rapporti con l’Italia: lo scrive in Guardian in un articolo in esclusiva che cita una persona a conoscenza della questione.
La decisione di rescindere il contratto giunge meno di una settimana dopo che WhatsApp ha annunciato che lo spyware Paragon è stato utilizzato per prendere di mira anche persone in Italia. Tra queste, il direttore di Fanpage Francesco Cancellato e il fondatore della ong Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini.
Ieri Palazzo Chigi ha confermato che sette italiani sono stati vittime di un attacco hacker attraverso lo spyware Paragon. Sempre ieri, i democratici Federico Fornaro e Lia Quartapelle hanno depositato alla Camera un’interrogazione parlamentare alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiedendo tra l’altro se il governo italiano è cliente della Paragon Solution. Il governo, da parte sua, ha smentito un suo coinvolgimento ed ha escluso un coinvolgimento dell’intelligence.
La Paragon Solution vende il suo software a clienti governativi che dovrebbero usarlo per prevenire attività criminali, scrive il Guardian, aggiungendo che non è chiaro chi fossero i clienti governativi specifici dietro i presunti attacchi. La decisione di rescindere il contratto con l’Italia, prosegue il giornale, è avvenuta in seguito alla rivelazione secondo cui Cancellato, Casarini e un altro attivista erano tra le persone prese di mira dallo spyware.
La fonte del Guardian ha spiegato infatti che la Paragon aveva inizialmente sospeso il contratto con l’Italia “per estrema cautela” venerdì scorso, cioè quando è emersa la prima accusa di potenziale abuso dello spyware. La decisione di rescinderlo, ha aggiunto, è stata presa ieri, dopo che la società israeliana ha stabilito che l’Italia ha violato i termini di servizio e il quadro etico concordato nell’ambito del suo contratto.
La vicenda si infittisce con un nuovo elemento. Il quotidiano The Guardian rilancia infatti la notizia che il governo italiano ha smesso di usare Paragon. E anche l’israeliano Haaretz rilancia: «Forze di polizia e servizi italiani sono tra i clienti di Paragon». Ma la presidenza del consiglio, nella nota di ieri sera, in cui smentiva di aver mai spiato giornalisti e attivisti non ha rivelato di aver usato Paragon
E da Toronto, John Scott Railton, senior researcher di Citizen Lab che sta indagando sul caso afferma: «La notizia che è stata diffusa da The Guardian mette il governo italiano in una posizione scomoda visto che ha negato di essere a conoscenza di questa vicenda. È chiaro che gli italiani meritano un’indagine approfondita su quello che è accaduto. Noi ricercatori andiamo avanti nel nostro lavoro. Non è insolito che i governi inizino negando quando emergono scandali che riguardano lo spyware. Sono molto curioso di sapere quale sarà il loro prossimo passo».Secondo quello che riporta il Guardian, Paragon che vende i suoi servizi di spyware a clienti governativi per aiutarli a proteggere la sicurezza del Paese ha sospeso già venerdì scorso il contratto con l’Italia per una forma di «estrema cautela» quando sono iniziate a circolare le prime indiscrezioni sui potenziali abusi commessi.
La decisione di cessare definitivamente il contratto è stata presa mercoledì (ieri) dopo l’annuncio dell’intromissione negli apparecchi di Luca Casarini e Francesco Cancellato perchè – prosegue il Guardian – Paragon si è resa conto che l’Italia non ha rispettato le condizioni previste nel contratto stipulato.
(da agenzie)
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