SICUREZZA: A LONDRA LE TELECAMERE NON SONO SERVITE A NULLA
IN ITALIA SI PUNTA SULLE TELECAMERE, MA LA POIZIA INGLESE CERTIFICA CHE SONO INEFFICACI: MILLE TELECAMERE PER UN SOLO CASO RISOLTO… 500 MILIONI DI STERLINE SPESI, LONDRA HA UN MILIONE DI TELECAMERE, OGNI CITTADINO E’ RIPRESO 300 VOLTE AL GIORNO… MA POI MANCANO GLI AGENTI PER VISIONARE I VIDEO
In Italia è arrivata da tempo la mania del “Grande Fratello”: non ci riferiamo al programma televisivo per giovani aspiranti al successo, ma alle telecamere che molti sindaci piazzano ovunque per ragioni presunte di sicurezza.
Costituiscono la nuova moda della sicurezza, anche se spesso sorge il sospetto che dietro a tante telecamere non vi sia poi personale sufficiente per seguire dal video cosa accade realmente.
Fumo negli occhi o tecnica risolutiva per ridurre la microcriminalità ?
La risposta viene dalla patria delle telecamere, piazzate agli angoli delle strade, ovvero la città di Londra, dove sono arrivate ad essere ben un milione.
E’ stato calcolato che ogni cittadino, nei suoi spostamenti giornalieri, viene seguito e ripreso ben 300 volte.
Nulla sfugge all’occhio vigile del Grande Fratello? La nazione che ha speso di più nella sorveglianza con telecamere a circuito chiuso, installandone ben 4 milioni, ha scoperto dopo dieci anni che non servono a prevenire i crimini, nè sono di aiuto alle indagini.
Per la microcriminalità quotidiana, per la “sicurezza dei cittadini”, aver speso 500 milioni di sterline non è servito a nulla.
Qualche giorno fa il Daily Telegraph pubblicava il rapporto della Met, la Metropolitan Police, in cui si ammette che in diretta si segue ben poco di ciò che accade sul teleschermo, e le immagini registrate non le va a vedere nessuno.
Tanto che, in media, mille telecamere in funzione riescono a risolvere meno di un caso.
In compenso le spese sono alte, l’uso di una telecamera ammonta a 20.000 sterline.
A Londra un milione di esse sono piazzate ovunque, per le strade, nelle stazioni del metro, nei parchi, mentre è difficile ormai incontrare un bobby che, fino a 20 anni fa, era una presenza costante ad ogni angolo di strada.
Quei poliziotti oggi dovrebbero essere impegnati a rivedere le immagini delle telecamere, ma in realtà , si scopre dal rapporto della Met, spesso le stesse telecamere sono spente, sono lì solo per figura.
Se poi le immagini ci sono, non ci sono poliziotti addestrati ad usarle in modo corretto, per cui il più delle volte chi svolge indagini neanche se ne serve.
Se questo accade in un Paese dove c’è una telecamera ogni 14 abitanti e dove le forze dell’ordine non hanno un Ministro degli Interni che taglia i fondi alle stesse o perde tempo per fare spot in Tv, figuratevi a cosa possono servire in Italia, dove le forze dell’ordine non hanno neanche i soldi per la benzina delle gazzelle e i pezzi di ricambio dell’auto.
Eppure spesso questa soluzione viene spacciata come miracolosa, quando qualche politico annuncia “Abbiamo fatto installare 50 nuove telecamere”.
Il cittadino si illude, ma spesso ( cosa già successa) i Comuni non hanno neppure i soldi per pagare la bolletta dell’energia elettrica e le tengono spente, in attesa che degradino.
L’importante è aumentare “la percezione di sicurezza”, non la sicurezza reale.
Di quella non gliene frega nulla a nessuno.
L’importante sono le passerelle.
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