SOLO BIRRA CALDA NEI NEGOZI CONTRO LA MOVIDA IN CENTRO: L’ULTIMA TROVATA DELLA SINDACA LEGHISTA DI MONFALCONE
POLEMICHE E IRONIE SULL’ORDINANZA DEL SINDACO CISINT, GIA’ ASSURTA ALLA CRONACA NAZIONALE PER ALTRE STRAMPALATE INIZIATIVE
Anna Maria Cisint la sindaca “sceriffa” (appellativo che le riservano le opposizioni) di Monfalcone, la cittadina giuliana ex roccaforte rossa che ospita il più importante stabilimento di Fincantieri, balza ancora una volta sulla ribalta della stampa nazionale con un’iniziativa stile “law & order”.
Per combattere i bivacchi nella zona pedonale del centro città , la sindaca e la sua giunta leghista hanno varato un’ordinanza (si parte con una sperimentazione di un mese) che vieta agli esercizi commerciali della via, gestiti per la quasi totalità da stranieri, di vendere dopo le 19.30 alcolici freddi e di cessarne completamente la vendita dopo le 20.30.
Secondo quanto riporta il quotidiano Il Piccolo, i bar della stessa via però, potranno continuare a servirli senza limiti, così come pure i negozi e gli altri esercizi pubblici delle vie limitrofe.
Una sortita che oltre a sollevare critiche delle forze di opposizione, sta scatenando ironie sul web
L’ordinanza anti bivacco segue altre iniziative che puntualmente scatenano fan e detrattori della prima cittadina: l’ultima in ordine di tempo è il tetto del 45 per cento al numero di bimbi stranieri nelle scuole materne.
In precedenza ci sono state la rimozione delle gran parte delle panchine della piazza principale: ufficialmente per ‘motivi estetici’, ma per i più con l’intento di ‘far sparire’ i troppi stranieri che le usavano come punto di ritrovo.
Tra i ‘vanti’ della giunta leghista c’è l’aver bloccato con norme ad hoc la realizzazione di un centro islamico, il divieto di svolgere manifestazioni in piazza che non siano per contenuti, tipologia dell’allestimento, logistica e impatto acustico compatibili “con il valore storico culturale e la riqualificazione dell’ambito storico del centro urbano” e il divieto di concedere ai ragazzi della comunità bangladese l’uso di un’area verde abbandonata da attrezzare a campo di cricket.
Nell’occasione della Giornata della Memoria per commemorare le vittime della Shoah, cittadini e associazioni si erano mobilitati per sopperire all’assenza di iniziative del Comune, limitatosi solo a una fugace cerimonia al cimitero.
Pochi mesi fa una stretta collaboratrice in campagna elettorale di Cisint, era stata bersagliata di critiche dopo aver affermato che per restituire il decoro al centro cittadino e combattere le chiusure a raffica dei negozi, sarebbe stato opportuno limitare se non vietare la presenza di operai con ancora indosso le tute da lavoro.
(da “Huffingtonpost“)
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