“SONO I NERI COME TE A PORTARE IL VIRUS”: RAGAZZA COSTRETTA A SCENDERE DAL TRENO PER DUE STARNUTI, IL PADRE SPORGE DENUNCIA
LA STUDENTESSA ITALIANA DI ORIGINI BRASILIANE E’ STATA PRIMA INSULTATA CON FRASI RAZZISTE E POI COSTRETTA A SCENDERE DA UN UOMO, FORSE IL CONTROLLORE… MAI CHE FACCIANO I RAZZISTI CON QUALCUNO CHE LI PRENDA A CALCI IN CULO
Una ragazzina prende il treno per andare a scuola. Si trova sul regionale che è partito ieri alle 7,12 da Prato centrale e diretto a Firenze. Tossisce, magari si stava schiarendo la voce. E una donna, racconta la studentessa, l’avrebbe aggredita verbalmente con una frase razzista: “Se hai la tosse non devi prendere il treno! Sono i neri come te che ci portano il virus!”. La ragazzina, di origine brasiliana, è stata adottata ed ha la cittadinanza italiana. E il padre denuncia che qualcuno le avrebbe intimato di scendere dal treno.
La passeggera che ha umiliato la 19enne avrebbe poi, sempre secondo il racconto della ragazza, chiesto l’intervento di un addetto del treno che l’avrebbe costretta a scendere. Il padre, di cui Il Tirreno riporta il nome, Evaristo Ricci, ha scritto a Trenitalia per denunciare quello che sarebbe accaduto secondo il racconto della ragazza: “Il comportamento dell’addetto è inaccettabile, in quanto ha implicitamente cavalcato l’onda xenofoba e discriminatoria della passeggera che, se individuata, sarà oggetto di denuncia penale, e soprattutto ha deciso di allontanare una studentessa che si recava a scuola in base ad una mera discrezionalità , senza neanche preoccuparsi di misurarle la temperatura. E’ inaccettabile che in un paese democratico possano accadere fatti del genere”.
La figlia indossava regolarmente la mascherina e si stava recando a Firenze dove frequenta il liceo di Scienze Sociali.
L’uomo che alla studentessa è sembrato un addetto di Trenitalia le avrebbe chiesto il biglietto, che aveva, e alle 7.20 l’abrebbe costretta a scendere alla stazione di Sesto Fiorentino: “Mia figlia mi ha chiamato in lacrime — racconta Evaristo Ricci — e ora pretendo spiegazioni da Trenitalia e dalla Regione, che dovrebbe controllare il corretto svolgimento del servizio di trasporto pubblico. Questo tipo di discriminazioni le viviamo ogni giorno. Sono il primo a dire che gli extracomunitari devono rispettare le regole come tutti, ma questo tipo di cose non le possiamo accettare”.
Trenitalia però ha risposto che su quel convoglio il capotreno era una donna. Comunque si stanno svolgendo accertamenti per capire se l’uomo in divisa fosse davvero un addetto del treno e su come si sarebbe spaventato. “Era in divisa e aveva un trolley” era stata la descrizione della ragazza.
(da agenzie)
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