SPACCIANO PER INSULTI AI CRISTIANI SLOGAN CONTRO L’ISIS: I TAROCCATORI SENZA VERGOGNA
UNA PROCESSIONE PER LA NASCITA DI MAOMETTO, REGOLARMENTE AUTORIZZATA, CON SLOGAN CONTRO IL TERRORISMO, SUL WEB VIENE PRESENTATA COME UNA MANIFESTAZIONE CHE INNEGGIA ALLA GUERRA DI RELIGIONE… IL VIDEO PARZIALE FATTO GIRARE SUI SOCIAL DALLA SOLITA CRICCA XENOFOBA
Una manifestazione religiosa per festeggiare la nascita di Maometto che si articola in un corteo di condanna della violenza e dei fatti di Colonia.
È successo ieri pomeriggio in pieno centro a Bolzano.
Alcuni partecipanti tengono in mano dei cartelli, sopra c’è scritto: “i musulmani non sono terroristi».
È da poco passato il mezzogiorno e nelle strade attorno al Duomo si sta tenendo una manifestazione religiosa per onorare la nascita del profeta Maometto.
La questura dice 150, gli organizzatori dell’incontro di preghiera, che si terrà a fine corteo nelle sale della parrocchia del Duomo, parlano di 300.
Fatto sta che sono in tanti. Urla a squarciagola fendono il silenzio di una sonnecchiante piazza Walther caratterizzata dal mercatino di Natale in piena dismissione.
Sono delle preghiere, ma recitate con un fervore e un tono tali da impressionare.
Non recitano solo preghiere, ma lanciano anche slogan contro la violenza dell’Isis.
Chi, incuriosito, si prende la briga di fermarsi a gettare uno sguardo, vede quanto segue: davanti un piccolo gruppetto di bambini, che anticipa uno striscione colorato, scritto in arabo. A destra e a sinistra del corteo, la scorta della questura: poliziotti e carabinieri. Qualche bus rallentato da vigili, ma nessun altro intoppo, men che meno di ordine pubblico.
Lo striscione è portato da una decina di fedeli. Uno intona, gli altri seguono, ripetendo nenie a squarciagola. Davanti per lo più fedeli originari della penisola indiana e dintorni, bengalesi, pachistani. A seguire, marocchini, nord africani, senegalesi. Il secondo gruppo prega in maniera più sommessa, meno teatrale.
I fedeli musulmani girano attorno al duomo, poi si fermano, ancora preghiere.
Uno dei portavoce spiega: «Siamo musulmani, solo questo siamo. La nostra è una religione di pace. I musulmani non sono dei terroristi».
Questi i fatti riportati dai media locali con video e foto (uno per tutti, il quotidiano “Alto Adige”).
Ma già dopo due ore sul web parte il tarocco razzista: un video parziale dove si sentono solo cori viene accompagnato da un testo in cui si parla indignati di una provocazione islamica con slogan contro i cristiani e nefandezze varie.
Ovviamente scattano le condivisioni della cricca e la notizia taroccata si diffonde: nessuno ovviamente pubblica la foto che accompagna il nostro articolo, a dimostrazione dello spirito pacifico della processione, nessuno ritira il post falso, nessuno si scusa per aver diffuso una notizia pericolosa per i conflitti sociali che può generare.
L’odio deve continuare a circolare: è lo scopo di questi fiancheggiatori di fatto dell’Isis.
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