STADIO ROMA, M5S SPACCATO, DIETRO FRONT DELLA RAGGI, VERSO LO STOP
GRILLO “SI’, MA NON A TOR DI VALLE”… LA SOCIETA’ ROMA: “SAREBBE UNA CATASTROFE, IL PROGETTO E’ A TOR DI VALLE”
In Campidoglio, sulla questione stadio, siamo ormai al tutti contro tutti. Neanche l’intervento di Grillo è riuscito a sanare la spaccatura interna alla maggioranza capitolina, ormai per larga parte decisa ad annullare la delibera di pubblica utilità varata un anno e mezzo fa dalla giunta Marino.
“La Raggi si sta muovendo a scopo cautelativo e farà una dichiarazione tra uno o due giorni: e così si chiuderà questa storia dello Stadio in un modo o nell’altro”, aveva detto il garante cinquestelle lasciando l’Hotel Forum per andare in Campidoglio.
All’arrivo in Comune Grillo ha risposto a chi gli chiedeva come si sarebbe conclusa la vincenda dello stadio: “Questa non è una mia decisione. La risposta la daranno Virginia e il consiglio. Se è pubblicamente utile? È un’opera da un milione di metri cubi in cui lo stadio rappresenta solo il 15 per cento. Il restante 85 sono altre cose”.
Di primo mattino la sindaca Virginia Raggi è stata costretta a disdire sia il previsto incontro pomeridiano con il dg giallorosso Mauro Baldissoni e con il costruttore Luca Parnasi, proponenti del progetto a Tor di Valle, rinviandolo a venerdì per la necessità di ulteriori approfondimenti, sia a sconvocare la riunione fra i consiglieri cinquestelle e lo stesso Beppe Grillo, organizzata per convincere i più riottosi a convergere sul via libera al mega complesso sportivo e commerciale che dovrebbe sorgere alla periferia sud di Roma.
Una decisione che però ha fatto andare su tutte le furie gli eletti capitolini, obbligando Raggi a una repentina marcia indietro e la maggioranza compatta ha comunicato al garante del Movimento lo stop allo stadio della Roma.
Cioè si va verso l’annullamento della delibera Marino. Non vogliono cedere, gli eletti capitolini. Convinti, anche per la pressione della base, che il capo del Movimento sia stato mal consigliato e dunque stia sbagliando.
Sulle barricate anche le opposizioni. “Da mesi si parla della vicenda stadio, ma la sindaca Raggi ancora non ha detto se lo vuole fare o no”.
In serata riparla Grillo boccia la «location» di Tor di Valle e scandisce: «Nessuno dice di no, diciamo di sì ma in una parte che non sia quella, è meglio farlo in una zona che non esonda».
A stretto giro la risposta di As Roma e del costruttore Luca Parnasi: «Dopo 5 anni di lavori su un progetto in stato avanzato di approvazione nel rispetto di leggi, regolamenti e delibere, non è in alcun modo ipotizzabile un sito alternativo a Tor Di Valle. L’area è sicura dal punto di vista idrogeologico e anzi il progetto, con investimenti totalmente a carico dei privati, va a sanare il rischio idrogeologico presente nel quartiere limitrofo di Decima, ben al di fuori del sito dove verrà progettato lo Stadio e dove abitano oltre 10 mila romani».
James Pallotta tramite il profilo Twitter dell’As Roma scrive: «Ci aspettiamo un esito decisamente positivo dall’incontro in programma venerdì. In caso contrario, sarebbe una catastrofe per il futuro dell’AS Roma, del calcio italiano, della città di Roma e francamente per i futuri investimenti in Italia».
Cautelarsi da una causa milionaria, in caso di annullamento della delibera, è in questo momento la preoccupazione del Comune.
Che però vaglia anche le cautele da prendere in caso di denunce e iniziative da parte della base e dei molti consiglieri contrari alla cementificazione che l’attuale progetto secondo loro comporta.
(da agenzie)
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