STIPENDI DELLA CASTA: UN GIUDICE DELLA CONSULTA PRENDE 416.000 EURO L’ANNO, IL PRESIDENTE 500.000 EURO L’ANNO
SONO 16 GLI EX PRESIDENTI DELLA CONSULTA CON SUPERLIQUIDAZIONI E AUTISTI… PENSIONI DA 25.000 EURO AL MESE … BASTANO TRE MESI DA PRESIDENTE E SCATTANO ALTRI PRIVILEGI
A leggere l’art. 134 della Costituzione il loro compito dovrebbe essere la difesa della Carta, ma i giudici dell’alta Corte sembrano più preoccupati di conservare stipendi e privilegi. Una volta nominati tra le 15 illustri toghe, basta aspettare. Prima o poi arriva una bella nomina a presidente per anzianità .
L’ultimo presidente, Giovanni Maria Flick, è durato tre mesi. Novantadue giorni, detratte le feste di Natale e festività varie, meno di sessanta giorni.
I ritmi di lavoro sono i seguenti: si lavora una settimana sì e una no, in quella in cui lavora inizio lunedì pomeriggio per la Camera di consiglio, martedì udienza pubblica, mercoledì discussione di qualche causa e scrittura delle sentenze. Giovedì alle 13 scatta il rientro a casa.
Come si arriva a fare il presidente?
Basta essere il più anziano, gli altri aspettano pazientemente per anni che si tolgano dai piedi quelli sopra, a loro volta diventati presidenti e poi pensionati d’oro.
Spesso rimangono in carica pochi mesi, in prossimità giusto della pensione.
Qualche esempio: Giuliano Vassalli dall’11 novembre 1999 al 13 febbraio del 2000.
Tre mesi per Giovanni Conso, quattro per Valerio Onida, sei per Baldassarre. A tutt’oggi oltre a una schiera di ex giudici, siamo costretti a mantenere ben 16 presidenti emeriti.
Con tanto di autisti e assegni mensili da favola.
Vediamo quanto guadagnano. Se un giudice semplice guadagna la bellezza di 416mila euro lordi l’anno, nel caso del presidente si aggiunge un’indennità di rappresentanza pari a un quinto che lo fa balzare a 500mila.
Il vero botto lo fanno poi le liquidazioni e la pensione che verranno calcolate sulla base dell’ultimo stipendio percepito.
Ecco perchè arrivare a fare il presidente è importante non per la durata, conta arrivarci e basta.
Chi lascia intasca immediatamente la superliquidazione, ottenuta moltiplicando gli anni di lavoro per l’ultimo emolumento.
Un esempio: Gustavo Zabrebelsky, presidente della Consulta nel 2004 per sei mesi, si è visto liquidare 907mila euro lordi.
Poi c’è l’assegno mensile. Giuliano Vaccarella riscuote ad esempio 25.097 euro lordi al mese, altri sui 21.000.
Ci sono poi i privilegi: ogni giudice ha diritto a una segreteria di tre persone e tre assistenti di studio.
Può contare su un alloggio al quinto piano del Palazzo della Consulta o nel vicino palazzo di via della Cordonata.
E ancora: libera circolazione sulle ferrovie, rimborso viaggi aerei e taxi, tessera Viacard e telepass. E poi cellulare, computer, telefax, telefono gratis anche nell’abitazione privata.
Gli spostamenti? Con l’auto di servizio e due autisti sempre a disposizione, vita natural durante.
Eh sì, avete letto bene, per sempre: auto e guidatori restano a disposizione anche a pensione raggiunta, che si abiti a Roma o altrove.
Dimenticavamo… anche 360 litri di carburante gratis al mese per tutta la vita.
Leave a Reply