STRAGE MIGRANTI: L’OMISSIONE DI SOCCORSO E’ UN REATO
CHI HA BLOCCATO LE NAVI DELLE ONG IMPEDENDO I SOCCORSI , A COMINCIARE DA CERTI POLITICI, HA SULLA COSCIENZA MIGLIAIA DI MORTI
L’omissione di soccorso oltre ad essere una aberrazione del comportamento umano è anche un crimine. Non c’è dubbio che in una vicenda del genere in cui per un numero infinito di ore è stato chiesto aiuto e questo aiuto è stato negato, pur sapendo, pur vedendo, è chiaro che questa volta le responsabilità di chi non ha prestato soccorso sono ancora maggiori.
E sono ancora maggiori anche le responsabilità di chi non permette alle Ong di soccorrere.
Affidando tutto alla cosiddetta Guardia costiera libica, che l’Italia continua a finanziare e a ringraziare
Questo terribile episodio fa sentire ancora più stridenti quei complimenti che il presidente del Consiglio Draghi ha rivolto alla Guardia costiera libica.
Questa è una creatura diabolica costruita dall’Italia, a partire dal 2017. E quando si associano i due termini, Guardia costiera libica e soccorso, si fa un ossimoro tra i più clamorosi. Perché tra quelli che muoiono in mare, perché non soccorsi, e quelli riportati in terraferma e destinati a torture feroci, è evidente che quella creatura lì non si sta comportando bene.
E c’è anche chi rimpiange e vorrebbe tornare all’accordo bilaterale di cooperazione Italia-Libia, sottoscritto da Berlusconi e Gheddafi.
L’unica cosa che va rimpianta è l’operazione Mare Nostrum, dal punto di vista di politica dei governi. Ricordiamoci che quella è stata l’ultima azione istituzionale di cui essere orgogliosi. Tutto quello che è accaduto dopo, sono state scelte e politiche contrarie ai diritti umani. Ciniche, perché sapevano che ci sarebbero stati i morti.
Ogni volta che c’è un naufragio diciamo che è urgente ma molte delle persone che piangono lacrime di coccodrillo sono le stesse che hanno adottato quelle politiche e sono le stesse che le porteranno avanti.
Quella che continua, sia pure in modo meno proclamato, è la guerra alle Ong che operavano nel Mediterraneo. Una guerra rivolta ora anche ai giornalisti scomodi, quelli intercettati
Sembra che la priorità sia sempre quella di scendere a patti con la Libia, in tutti i modi. Magari pronunciando ogni tanto quelle due paroline “diritti umani” che dovrebbero mettere a posto le coscienze. Ma la realtà è che quell’accordo tra Italia e Libia che è alla base di tutto, è difeso. Ed è difeso ai massimi livelli di una politica di governo italiana, con espressioni di elogio come quelle che abbiamo sentito nei confronti della Guardia costiera libica.
Aggiungo a questo che i tempi delle inchieste a volte sono maggiori della durata dei governi, e quindi questa è un’onda lunga di indagini che sono state avviate negli ultimi cinque anni e che hanno prodotto degli effetti raggelanti.
Perché intanto hanno significato persone messe sotto indagine. Hanno significato sequestro di imbarcazioni. Come abbiamo visto, hanno anche comportato intercettazioni del tutto illegali nei confronti di persone che non erano indagate.
(da Globalist)
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