SUI TRENI SICILIANI SI VIAGGIA SENZA ALCUN RISPETTO DELLE REGOLE SUL DISTANZIAMENTO, E’ UN CARNAIO
LA TESTIMONIANZA SUL TRENO CATANIA-SIRACUSA… INVECE CHE POMPARE I PERICOLI SUI MIGRANTI, LA GIUNTA MUSUMECI PENSI A MUOVERE IL CULO E IMPEDIRE IL CONTAGIO DEI PENDOLARI SICILIANI
Ore 19.18. A bordo del treno regionale 26592 di Trenitalia, sale una nostra lettrice. Attorno a lei il caos, alla faccia del distanziamento sociale.
Siamo in seconda classe, quindi il biglietto acquistato non dà diritto a un posto a sedere riservato e ciò che vede davanti ai suoi occhi lo conferma.
In pochi minuti, nelle successive fermate, quel vagone si riempie: gente ammassata, persone nei corridoi e altre che non trovando posto si assembrano vicino agli snodi e alle porte.
Sembra la metropolitana di Roma (o Milano) nell’ora di punta. Questa è la situazione dei treni in Sicilia, con questo che è un episodio simbolo dato che nelle ultime settimane sono arrivate segnalazioni simili da tutto il Paese.
Quel treno copre la tratta Siracusa-Catania. Insomma, due località molto frequentate per via delle loro bellezze balneari e culturali durante l’estate.
Non ci sarebbe nulla di male in quegli scatti in quelle immagini se fossero state scattate la scorsa estate. Purtroppo, però, si tratta di fotografie fresche di giornata che mostrano come sui treni in Sicilia (ma anche in molti altri regionali che collegano l’Italia da Nord a Sud) il distanziamento sociale a bordo sia una pura utopia.
Colpa dei biglietti che rappresentano un titolo personale, ma che non garantiscono un posto a sedere a bordo. Responsabilità di chi vende tutti quei tagliandi per viaggiare a bordo, senza tenere conto di come si possa facilmente riempire un vagone gettando alle ortiche le norme nate per scongiurare il proliferare dei contagi.
Il momento migliore è quando si arriva alla propria fermata e si può scendere dal treno. Dopo un viaggio di oltre un’ora e venti minuti (questo è il tempo che ci impiega il Regionale Veloce che collega Siracusa e Catania).
Con la speranza di averla scampata anche oggi e di non esser entrati in contatto con un passeggero potenzialmente infetto.
Perchè nelle scorse settimane si è parlato tanto dell’alta velocità , ma le criticità sono su quei vagoni di pendolari che si muovo nella loro quotidianità .
(da “Giornalettismo”)
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