SVELATO IL MISTERO DELLE TELECAMERE CON MICROFONO DI CHIAVARI
IL COMUNE HA FATTO INSTALLARE 58 TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA NELLE STRADE … UNICO CASO IN ITALIA, HANNO ANCHE INCORPORATO UN MICROFONO CHE REGISTRA LE CONVERSAZIONI… IL GARANTE DELLA PRIVACY INSORGE, MA NON SA LA VERITA’… SONO STATI GLI ELETTORI DELLA RIVIERA CHE, NON AVENDO PIU’ VISTO, UNA VOLTA PRESI I LORO VOTI, IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA BALOCCHI, SPERANO DI CAPTARNE LA VOCE ALMENO UNA VOLTA L’ANNO… L’ALTERNATIVA E’ ANDARE A “CHI L’HA VISTO”… SI SEMPLIFICHEREBBE IN EFFETTI
Si tratta di un caso del tutto nuovo, in effetti, poco semplificato, anzi un po’ incasinato.Lo ammette anche il garante della privacy, Francesco Pizzetti. Il fatto accade a Chiavari dove, durante l’estate, il Comune ha fatto installare, su sollecitazione dei cittadini, un sistema di videosorveglianza, ufficialmente per controllare la viabilità e assicurare la sicurezza degli abitanti.
Sono ben 58 le telecamere piazzate nei punti strategici, un numero considerevole in relazione alla grandezza della cittadina, gestite dalla Polizia municipale. Sono opportunamente segnalate agli automobilisti, attraverso cartelli che parlano di “immagini” e di “videosorveglianza”, con disegno stilizzato del “grande fratello” che tutto vede e annota.
Fin qui direte tutto normale, dove sta la notizia? Sta nel fatto che all’improvviso qualcuno ha rilevato che le telecamere hanno un microfono incorporato, in grado di captare e registrare anche il brusio della città : il rombo di un motore, una moto che cade, un bambino che strilla.
Non solo, catturano anche le conversazioni dei passanti, parole e discorsi vengono registrati, mentre le immagini scorrono in diretta, ben visibili dagli schermi della sede della Polizia municipale.
In Comune, alle prime osservazioni sulla violazione della privacy, hanno assicurato che i nastri registrati restano a disposizione delle forze dell’ordine o della magistratura, nel caso ne facciano richiesta, altrimenti dopo 48 ore vengono cancellate. Ma molti osservatori hanno fatto notare che mai erano stati attivati i microfoni incorporati in questi modelli di videosorveglianza, in quanto, se registrano conversazioni private, potrebbero costituire violazione della privacy.
Una trattativa di lavoro, una confidenza tra amici, una conversazione privata tra due fidanzati possono essere ascoltate cosi?
E perchè non è stato indicato nella cartellonistica la presenza del microfono, in modo da tutelare i cittadini inconsapevoli? Il diritto alla riservatezza non vieterebbe un tale uso improprio dei mezzi di videosorveglianza?
Che garanzie ci sono che le registrazioni non siano oggetto di ascolto da parte di funzionari comunali curiosi? Che sia vietato è una cosa, che non sia possibile un’altra, inutile sottolinearlo. Anche perchè altre amministrazioni hanno in uso il modello di telecamera installato dalla Dsl, ma nessuna pare abbia mai attivato la parte audio, ovvero reso operativo il microfono.
Da tenere presente che esso può anche essere usato per emettere annunci alla popolazione, quindi usato non solo per ascoltare ma anche per emanare comunicati.
Ovviamente il caso è finito sul tavolo del garante per i dati personali che si chiede quali possono essere i motivi e le giustificazioni per l’attivazione di un microfono che registra le voci, segnalando che la casistica è inesistente, ma indicando che la legge prevederebbe una verifica preliminare del Garante, prima della installazione.
Il caso è finito sulla stampa non solo locale e sulle maggiori reti televisive nazionali. Tutti a chiedersi il motivo del microfono…
Ebbene, siamo in grado di svelare l’arcano, cari lettori.
L’iniziativa è stata segretamente messa a punto dagli elettori del Levante genovese che non hanno più avuto notizie, nè in foto, nè in video, nè di persona, nè di controfigura, del deputato locale della Lega, Maurizio Balocchi, il quale, una volta presi i loro voti, è sparito dalla circolazione ligure. Pare bazzichi il Ministero della Semplificazione, di cui è stato nominato sottosegretario dal Senatur, perchè Bossi non può permettersi di non nominarlo, essendo a conoscenza degli affari della Lega, come peraltro tutti conoscono bene quelli del Balocchi ( dalla gestione fallimentare dei Casinò ai Bingo net, alla banca Crediteuronord) .
Imposto capolista ai dirigenti locali della Lega, garantita l’immunità come sottosegretario, una volta eletto, per saperne qualcosa, i cittadini del Levante, prima di fare appello alla Sciarelli e a “Chi l’ha visto”, hanno fatto questo tentativo.
Chissà che qualche microfono non intercetti magari nottetempo la voce dell’insigne giurista che “semplifica le leggi”, magari di passaggio sotto i portici?
Per gli elettori sarebbe un sollievo sentire la sua aulica voce e i suoi profondi contenuti politici e culturali, anche solo attraverso una breve sua frase… tipo quella che ama ripetere ” Io i conti li so fare” (soprattutto quelli personali).
Basterebbe quella, una volta l’anno, per rasserenare l’elettorato ligure che sentirebbe così vicino il suo unico sottosegretario, fulgido esempio di uomo disinteressato e dedito alla politica per pura passione.
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