TASSA AL PARTITO PER IL POSTO AL VERTICE MPS
I DEMOCRATICI LOCALI CHE DIVENTANO DIRIGENTI DEVONO FARE UNA DONAZIONE ALLA CAUSA
Una galassia di poltrone che insieme valgono alcuni milioni di euro.
Questo è il microcosmo Montepaschi: centinaia di posti in consigli di amministrazione di capogruppo, controllate, partecipate grandi e piccole.
E poi ci sono le municipalizzate, enti e società pubbliche che negli anni hanno beneficiato dei soldi elargiti generosamente dalla Fondazione.
Per arrivarci però, occorre pagare l’obolo alla politica.
A scorrere la lista dei benefattori del Pd (prima Pci e Pds) senese, i nomi di funzionari e manager di Rocca Salimbeni si contano a decine, e il conto finale supera i due milioni di euro.
Si paga prima, per entrare nel ricco valzer degli incarichi, e dopo, quando si è dentro e si deve “contribuire al finanziamento del partito, versando alla tesoreria una quota dell’indennità ”, come recita il regolamento finanziario del Partito democratico di Siena (approvato nel 2008), svelato ieri dal quotidiano Libero.
Tutto legittimo, tutto regolare e documentato dalla tesoreria della Camera, dove in testa spiccano Giuseppe Mussari (680 mila euro) e il presidente di Mps capital service, Saverio Carpinelli (176 mila euro).
Si parte dai meno generosi come Marco Turchi, classe 1961 — figlio di Carlo, storico revisore dei conti del Pci locale -, attuale vicepresidente della Banca.
Nel 1993 versa poco più di 12 milioni di lire.
Poi una serie infinita di incarichi come sindaco revisore o presidente di società controllate da Mps.
Turchi è uno dei pochi cui risulta un unico versamento.
I nomi infatti, si ripetono.
Più generoso l’altro vicepresidente, Ernesto Rabizzi, ex presidente della provincia, che di euro ne ha versati 125 mi-la in due anni, a partire dal 2010.
E poi ancora, Riccardo Margheriti, senatore Pci che nel 1993 versa 13 milioni di lire alla federazione di Siena, nello stesso anno entra nel consiglio di amministrazione di Banca Verde (già credito agrario) del gruppo Monte dei Paschi, e di cui diventa presidente due anni dopo.
Seguono donazioni per un totale di 132 mila euro e diversi incarichi, tra cui un posto nel cda di Agrisviluppo spa, società finanziaria della banca senese
Una prassi consolidata in oltre vent’anni di egemonia.
I dati partono dal 1993 e raccontano un flusso di denaro di centinaia di migliaia di euro confluiti nelle casse del partito.
Versamenti spesso regolari, e con cifre che si ripetono.
A effettuare donazioni, anche plenipotenziari come Franco Bassanini, che di Rocca Salimbeni è stato vicepresidente, e che tra il 2002 e il 2005 ha versato più di 70 mila euro alla sezione locale del partito.
A scorrere la lista, sono in pochi i benefattori a non figurare tra le fila dei funzionari della Banca.
Per molti degli altri, si contano incarichi in società ed enti non direttamente collegati a Mps ma che spesso ricevono contributi dalla fondazione controllante.
Un esempio può essere rappresentato dal consorzio di tutela del Palio di Siena, da maggio 2009 ad aprile 2010 diretto da Anna Carli, priore della Contrada di Valmontone, che tra il 2004 e il 2006 ha donato al partito 16 mila euro.
Discorso simile per l’ex parlamentare Fabrizio Vigni, presidente di Sienambiente Spa. Per lui diverse donazioni all’attivo e un episodio curioso: è l’unico ad aver ricevuto soldi. Secondo il resoconto della Camera infatti, nel 1994 ha ricevuto 19 milioni di lire dal Pds di Siena.
Nella galassia delle controllate dal Monte paschi c’è anche Fabio Borghi, segretario provinciale della Cgil che di euro ne ha donati 70 mila.
Dopo due anni passati in Fondazione, nel 2003 Borghi è diviene consigliere di Mps, incarico che ha ricoperto fino all’arrivo di Alessandro Profumo.
Poi è passa alla presidenza di Mps Leasing & Factory e di Mps Gestione crediti. In passato è stato seduto in almeno quattro cda dversi.
Anche questa (il cumulo delle poltrone), una prassi diffusa a Siena.
Carlo Di Foggia
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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