TRA I NEMICI EUROPEI DI RENZI ORA C’È PURE LA MOGHERINI: “NON DIFENDE GLI INTERESSI ITALIANI”
I RAPPORTI GIA’ TESI ORA SONO PRECIPITATI… E JUNKER ACCUSA: A ROMA MANCA UN INTERLOCUTORE
Ma Federica Mogherini fa gli interessi italiani? A Palazzo Chigi ormai la risposta è chiara: no.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso nei rapporti tra Matteo Renzi e l’Alto Commissario europeo sulla politica estera c’è stata venerdì scorso.
Quando lei invitava l’Unione Europea all’unità , proprio nelle stesse ore in cui il premier schiumava rabbia per gli attacchi di Jean Claude Juncker.
Ma è da almeno un anno che Renzi e Mogherini non si parlano. L’apice dell’era glaciale tra i due si è raggiunta subito dopo l’estate, quando ‘Lady Pesc’ ha partecipato a un vertice su Siria e Iran con Hollande e Merkel a Parigi senza che l’Italia fosse invitata. Ormai il dato è tratto. E da oggi il premier aggiunge un altro tassello alla sua guerra di nervi contro l’Ue.
Il tassello si chiama Mogherini, l’unico nome che Renzi ha proposto nella trattativa sui nuovi commissari Ue nel 2014, non a caso unico nome italiano nella squadra di Juncker.
C’è anche lei tra i bersagli del premier italiano, impegnato in una lunga sfida con Bruxelles per ottenere il riconoscimento delle clausole di flessibilità nella legge di stabilità e l’applicazione degli accordi sui migranti. Due cose per niente scontate.
In tutto questo, accusano oggi dalla cerchia stretta del premier, Mogherini sembra non fare gli interessi italiani. Non si spende per Roma, insomma.
Proprio come non si sarebbe speso per Roma Stefano Sannino, ambasciatore italiano a Bruxelles che il governo di Roma ha deciso di sostituire. Mossa che tra l’altro avrebbe contribuito a increspare i rapporti con il presidente della Commissione Ue Juncker, visto che Sannino è conosciuto a Bruxelles come grande mediatore, un negoziatore vero.
Ma a Roma pensano che il momento non sia fatto per la mediazione. E quando arriverà deve essere gestita direttamente da Renzi che guarda già al vertice con Merkel a Berlino il 29 gennaio.
Sulla Mogherini ci va giù diretta Simona Bonafè, europarlamentare, renziana della prima ora, lo dice chiaramente intervistata da Giovanni Minoli su Radio 24: “Devo ammettere che le ultime prese di posizione sullo scontro Renzi-Juncker della Mogherini mi sono sembrate un eccesso, mi hanno ricordato il detto ‘fatta la festa gabbato lo santo’. Lo capisco che Federica Mogherini abbia l’obbligo di fedeltà al collegio dei commissari, vedo però che molti dei suoi colleghi che dovrebbero rappresentare l’Europa quanto lei non perdono occasione per difendere gli interessi nazionali”.
Il premier non interviene a calmare le acque in quello che potrebbe sembrare anche un regolamento di conti verbale al femminile. Perchè, benchè Bonafè non sia parte del giglio magico da un po’, quello che dice sulla Mogherini è condiviso dal presidente del Consiglio. Subito dopo l’estate, Renzi se la prese a male quando l’Alto Commissario volò a Parigi, per un vertice convocato dal ministro degli Esteri Laurent Fabius con Germania e Gran Bretagna. All’ordine del giorno: la situazione in Iran e Siria.
L’Italia non era invitata, pur essendo coinvolta in entrambi i dossier. Ma al tavolo di discussione partecipò l’Alto Commissario Ue. Un affronto per come la intendono a Palazzo Chigi. E Renzi non mancò di farglielo notare a Mogherini, in una telefonata di fuoco a fine settembre.
Da allora, comunicazioni interrotte. Se non negli appuntamenti ufficiali.
Nel frattempo l’Italia ha rafforzato le attività della Farnesina sulla politica estera. Paolo Gentiloni è riuscito a ottenere la convocazione della conferenza di Roma sulla Libia a metà dicembre.
E oggi è il ministro degli Esteri a rispondere piccato a Bruxelles, dove si lamentano per la mancanza di un interlocutore italiano sui dossier più caldi. “Abbiamo un continuo dialogo con le istituzioni, abbiamo un ministro degli esteri, degli interni, dell’economia, l’Italia ha un Governo nel pieno dei suoi poteri”, è l’elenco sciorinato da Gentiloni.
(da “Huffingtonpost“)
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