TRIA BLOCCA L’ASSUNZIONE PROGRAMMATA DI 8.000 POLIZIOTTI, MANCANO LE COPERTURE
I SINDACATI; “BASTA PROCLAMI, CONTANO I FATTI E LA SICUREZZA REALE, NON QUELLA PERCEPITA”
Sindacati in allarme per la notizia, oggi sui giornali, secondo cui il ministro dell’economia e finanze, Giovanni Tria si sarebbe rifiutato di apporre il proprio visto sul recente decreto del ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, che autorizza 8.000 assunzioni nel comparto delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco.
Un rifiuto dovuto alla insufficiente copertura finanziaria per un importo di circa dieci milioni di euro già nel primo anno.
A chiamare direttamente in causa il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sono i sindacati.
La Silp Cgil ricorda come il piano pluriennale straordinario per assumere 8 mila nuovi operatori delle forze dell’ordine “costituiva un fatto positivo nonostante le assunzioni necessarie al ripianamento degli organici, fossero di gran lunga inferiori dati i numerosi pensionamenti ed un’età media che aveva già raggiunto tra le divise i 50 anni anagrafici”.
Il ‘niet’ del ministro Tria a controfirmare il provvedimento, per il segretario del Silp Daniele Tissone, è “un bruttissimo segnale per gli operatori che, sempre più anziani (i più anziani d’Europa) devono fronteggiare aumentati carichi di lavoro essendo sempre di meno nonchè per i cittadini che avranno sempre meno forze dell’ordine sul territorio con un negativo impatto sulla prevenzione e sul controllo del territorio sempre più affievolitosi nei centri urbani e nelle periferie sempre più a corto di personale, in particolare giovane.”
Per Tissone “i molti proclami del nuovo esecutivo, che finora proclami restano, devono smettere di guardare alla sicurezza percepita entrando nel merito delle questioni vere legate alla sicurezza reale, ma per fare ciò servono investimenti veri in personale, mezzi e tecnologie perchè il crimine, sempre più organizzato e transnazionale, non lo si combatte con qualche militare davanti alle stazioni ferroviarie ma, bensì, dotando di uomini e mezzi commissariati di Polizia e stazioni dei Carabinieri oltre che a mirate politiche di intelligence”.
Secondo Tissone “il nuovo esecutivo, che sta facendo i conti con le esigenze di bilancio, ha davanti una sola possibilità per reperire risorse per la sicurezza che è quella di mettere in atto reali politiche di contrasto all’evasione fiscale, alla corruzione e al contrasto del crimine organizzato. Solamente attraverso tali interventi si può consentire un recupero di risorse sul versante della sicurezza reale ma, per farlo, bisogna abbandonare i proclami e passare ai fatti”.
(da agenzie)
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