TRUMP AL TESORO METTE IL BANCHIERE CHE HA GUADAGNATO 2 MILIARDI DI DOLLARI SPECULANDO SULLA CRISI
CHI E’ STEVEN MNUCHIN, IL NUOVO SEGRETARIO AL TESORO DEL PRESIDENTE BALLISTA CHE SI SAREBBE “BATTUTO CONTRO I POTERI FORTI”
Dopo una campagna all’insegna della critica del’establishment e dei poteri forti Donald Trump, per una delle caselle più delicate del suo esecutivo – quella di segretario del Tesoro – ha scelto di pescare proprio da quello stesso bacino, indicando l’ex banchiere di Goldman Sachs Steven Mnuchin.
Una scelta, quella del presidente eletto, destinata sicuramente a far discutere visto che nella lunga carriere di Mnuchin ci sono anche laute ( e controverse) plusvalenze realizzate con la crisi immobiliare del 2008.
Crisi che ha assestato un duro colpo alla classe media americana.
Una scelta pro-establishment Mnuchin è il secondo ex dipendente di Goldman Sachs ad assumere un ruolo chiave nel prossimo governo trump dopo Stephen Bannon, futuro stratega e consigliere capo del 45esimo capo di stato, espressione della destra antisistema e ultraconservatrice. Non solo.
Mnuchin potrebbe diventare il terzo executive della banca di wall street a prendere il comando del dipartimento al tesoro dalla metà degli anni ’90.
Il suo profilo è però più basso di quello di chi lo ha preceduto: Henry m. Paulson jr durante la presidenza di George w. Bush e Robert e. Rubin in quella di Bill Clinton.
Mnuchin è il volto di un sistema finanziario fortemente criticato da Trump in campagna elettorale.
Basti pensare che in uno spot pubblicitario del candidato del gop, il leader di Goldman veniva raffigurato come parte di una elite mondiale che “ha derubato la classe lavoratrice”.
Eppure Trump sembra non potere fare a meno di wall street, come dimostrato dal fatto che alla trump tower sia visto spesso Gary Cohn, presidente di Goldman a cui potrebbe essere chiesto di ricoprire un incarico al Tesoro, all’ufficio management e budget della Casa Bianca o addirittura alla federal reserve.
Un banchiere trasformatosi in finanziatore di hollywood laureatosi alla yale university, aveva subito iniziato a lavorare per goldman sachs diventandone partner all’età di 31 anni.
Per 17 anni è rimasto nella banca dove anche il padre e il fratello avevano ricoperto posizioni di alto livello. Lasciato l’istituto di credito nel 2002, dove aveva supervisionato il trading di titoli di stato e bond garantiti da mutui, ha poi fondato l’hedge fund dune capital management (il nome richiama le dune di sabbia vicino alla sua casa al mare nella località esclusiva degli hamptons a new york).
Negli ultimi anni si è concentrato sulle opportunità lungo la costa occidentale degli stati uniti, non solo imprenditoriali. Oltre ad avere finanziato film dalla produzione costosa come “batman v superman: dawn of justice”, “mad max: fury road” e “american sniper” oltre a “x-men” e “avatar” ha comprato casa a bel-air e si prepara a sposare l’attrice scozzese louise linton.
Per Trump, il futuro segretario al tesoro è un “finanziere di prima classe, un banchiere e un imprenditore che ha avuto un ruolo cruciale nel mettere a punto un piano per garantire un boom dell’economia che creerà milioni di posti di lavoro”.
Stando al presidente eletto, Mnuchin rappresenta “il tipo di persone che voglio nella mia amministrazione per rappresentare il paese”.
Su cosa si basa un tale commento? Su una operazione finanziaria per cui l’ex banchiere è diventato famoso negli ambienti di wall street durante l’ultima crisi. Insieme a un gruppo di miliardari “ha comprato Indymac Bank per 1,6 miliardi di dollari”, ha spiegato trump, “l’ha gestita in modo molto professionale e l’ha rivenduta per 3,4 miliardi di dollari più plusvalenze”.
A causa di controversi prestiti immobiliari, la banca californiana era fallita finendo sotto il controllo della federal deposit insurance corporation (Fdic), l’agenzia federale che garantisce i depositi bancari fino a un certo livello.
Una volta finito in mani private, l’istituto di credito fu ribattezzato Onewest bank nel 2009 e venduto dopo sei anni garantendo laute plusvalenze.
Il punto è che per molti critici, Onewest ha eseguito oltre 36.000 pignoramenti sotto la guida di Mnuchin e la Fdic ha pagato alla banca oltre un miliardo di dollari.
(da “Huffingtonpost“)
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