ULTIMA ORA: TRAGEDIA IN MARE, NAUFRAGA BARCONE DI MIGRANTI A LAMPEDUSA, 82 VITTIME, 250 DISPERSI
ALL’ORIGINE UN INCENDIO A BORDO: “CI SONO MORTI OVUNQUE”…CATENA UMANA DEI PESCATORI PER AIUTARE I SOCCORRITORI
Ancora una tragedia del mare, ancora un naufragio con migranti morti. Sono almeno 82 le vittime al largo dell’isola di Lampedusa, ma altri corpi sono stati avvistati in mare: mancano all’appello 300 persone.
Tra i cadaveri recuperati finora, anche due bambini e una donna incinta.
Sul barcone è scoppiato un incendio e per il panico molti dei migranti si sono gettati in acqua. E’ quanto raccontano i sopravvissuti al naufragio accompagnati, ancora sotto choc, sulla terraferma a Lampedusa.
“E’ un orrore continuo” dice il sindaco dell’isola Giusi Nicolini, che conferma che sull’imbarcazione c’erano almeno 500 profughi, probabilmente somali.
“A bordo del barcone c’era una perdita di carburante. Hanno innescato l’incendio i fuochi accesi dai migranti per segnalare la loro presenza”. Solo tre giorni fa, la tragedia di Scicli con tredici morti.
Secondo le testimonianze di alcune persone intervenute sul posto, vi sarebbero ancora in acqua centinaia di naufraghi.
”Ci sono morti ovunque“, racconta uno dei soccorritori. “Sono decine i cadaveri, molti galleggiano. Sembra un incubo”.
L’allarme è stato lanciato dall’equipaggio di due pescherecci. Sul posto motovedette della Guardia Costiera e una della Guardia di Finanza.
Elicotteri e mezzi aerei stanno sorvolando la zona e sono decine i pescatori lampedusani che con i loro pescherecci hanno raggiunto, nell’ultima ora, la zona del naufragio del barcone.
I pescatori stanno aiutando le motovedette della Capitaneria di porto a soccorrere gli immigrati in mare. Una vera e propria catena umana per aiutare i naufraghi.
Tra i soccorsi (finora almeno 140 i naufraghi tratti in salvo) ci sono almeno una trentina di bambini, tra cui uno di due mesi, e tre donne incinte.
Secondo quanto riferisce a Sky Tg24 Antonino Candela, commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, l’imbarcazione si sarebbe rovesciata a poca distanza dalla riva e i migranti sono così finiti in acqua.
Questo è il secondo sbarco in meno di una settimana finito in dramma sulle coste siciliane.
Solo lunedì scorso tredici migranti sono morti annegati a Scicli nel ragusano nel tentativo di raggiungere la costa. Presi a cinghiate i migranti, tutti uomini, erano stati costretti dagli scafisti a buttarsi in mare.
Gli immigrati, circa 200, avevano raggiunto la costa ragusana a bordo di un peschereccio che si è arenato a pochi metri dalla riva. All’isola dei conigli a Lampedusa la notte scorsa è approdata in nottata un’altra ‘carretta’ con altri 463 extracomunitari.
I profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza che ieri ospitava oltre 700 persone.
L’ennesima strage del mare ha suscitato la reazione del governo: il vicepremier Angelino Alfano partirà a breve per Lampedusa.
“Sono profondamente colpito dall’ennesima tragedia avvenuta nelle acque di Lampedusa”, ha commentato invece Massimo Bray, ministro dei Beni Culturali. “Dopo anni di disgrazie questo governo deve impegnarsi con l’Unione Europea per evitare drammatici episodi come quello di oggi con soluzioni urgenti e condivise dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”.
Eppure, nella giornata di mercoledì, il Consiglio d’Europa aveva pubblicato un rapporto in cui criticava duramente la politica migratoria del nostro Paese.
Strasburgo aveva giudicato “sbagliate o controproducenti” le misure prese in questi ultimi anni per gestire i flussi migratori, che non avrebbero messo “l’Italia in grado di gestire un flusso che è e resterà continuo”.
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