UNO LE OFFRE DA BERE, L’ALTRO LA DROGA CON IL BENZODIAZEPINE: COSI’ TRE ITALIANI HANNO STUPRATO UNA RAGAZZA DI 22 ANNI IN PADAGNA
UNO DI LORO INTERCETTATO DICEVA ANCORA ALLA MOGLIE: “GIURO SU NOSTRO FIGLIO CHE NON C’ENTRO NULLA”… LA VIOLENZA ERA STATA PREMEDITATA
Una tecnica collaudata, che in passato aveva permesso loro di farla franca. Questa volta, però, i tre uomini di 47, 29 e 22 anni autori dello stupro di una donna di 22 anni sono stati scoperti e arrestati.
Il loro modus operandi è stato terribilmente semplice da attuare: l’hanno invitata in un bar di via Crema, il Next, per offrirle da bere. Era la notte tra il 13 e 14 aprile 2017 e il 29enne le offre da bere, versando per ben 3 volte del benzodiazepine nel bicchiere, fino a renderla incosciente.
Lo stupefacente, oltre a rendere la vittima stordita e inerte durante lo stupro, cancella anche i ricordi recenti. Ma la 23enne, a distanza di tempo, è riuscita a ricordare qualcosa, molte delle scene dello stupro consumato in un appartamento di Bellusco, in provincia di Monza e Brianza.
Poche ore dopo il ritorno a casa, la 22enne ha iniziato ad avere dolore fisico e alcuni flash della notte. Alla clinica Mangiagalli hanno confermato la violenza e dalle analisi è emerso che la ragazza aveva un livello di benzodiazepine superiore di oltre quattro volte quello massimo. Dal certificato si legge che erano superiori a 900 a fronte di una positività superiore a 200. Le tracce di dna hanno incastrato il 22enne e il 29enne, il coinvolgimento del terzo è emerso durante delle intercettazioni.
“Ma amore, lo chiedi proprio a me? Io non ho fatto niente… te lo giuro su Dio, te lo giuro sul bambino… te lo giuro… “. Inizia con queste parole l’intercettazione telefonica- riportata dal Corriere della Sera- tra Mario C., l’uomo accusato di aver stuprato la ragazzina di 22 anni la notte del 13 aprile 2017 nel pub milanese “Why Not Next”, e sua moglie.
La donna lo incalza con domande insistenti su cosa abbia fatto quella notte in compagnia di Guido G. e Marco C., anche loro accusati dello stupro di gruppo ai danni della giovane, e se c’entri qualcosa.
“Non è un mio problema, non me ne frega un c…”
L’uomo è poi stato arrestato dai carabinieri insieme ai suoi due amici con l’accusa di violenza sessuale
Questi i dettagli agghiaccianti che emergono sulla terribile vicenda che ha sconvolto il capoluogo lombardo. La ragazzina conosceva il suo “carnefice”, come è emerso successivamente.
La terribile violenza era già stata progettata e il locale era stato scelto come il luogo in cui sarebbe avvenuto. A testimonianza della premeditazione le telecamere all’esterno del bar che hanno ripreso la scena
G. e C. escono e lasciano C. con la vittima. Gli sguardi si incrociano attraverso la vetrina. C. salta per l’esultanza, folle di gioia; G. e C. sorridono, soddisfatti. Quella ragazza, ormai totalmente stordita, è pronta. La accompagnano alla macchina in direzione di un indirizzo che porta fuori Milano, a Bellusco. È un appartamento di proprietà di C.
(da agenzie)
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