VERGOGNATEVI, GIU’ LE MANI DALLA SCUOLA DI ROZZANO
UNA POLEMICA SUL NULLA, MONTATA AD ARTE DA CHI SE NON APPARE SUI MEDIA E’ DESTINATO ALLA SCOMPARSA
È una “difesa” sobria e ironica, un semplice link nel sito della sua scuola, quella che il preside di Rozzano, Marco Parma, ha lanciato contro l’esercito dei media che gli si sono schierati contro dandolo in pasto all’opinione pubblica.
È una lancia, sottile e amara, contro un’armata sordida e indegna di politici che parlano di scuola senza saperne nulla e che hanno dichiarato di voler andare oggi a manifestare davanti all’istituto comprensivo Garofani.
Sono big nazionali della politica, quelli il cui nome termina in “ini”, che – in teoria – oggi dovrebbero andare a “liberare” il Natale imprigionato dal “preside cattivo”.
Una sorta di commedia surreale e assurda, che dimostra quanto i nostri politici preferiscano occuparsi dei canti di Natale piuttosto che dell’Isis che minaccia la nostra sicurezza. Certo, almeno questo lo sapranno fare.
Natale e dintorni, scrive il collega Parma, crocifisso. Ha titolato cosi la sua lettera.
Ecco vorrei oggi restare sui suoi toni, per esprimere qui i miei desideri natalizi.
Il primo, immediato: vorrei che i politici stamani si risparmiassero il viaggio ( a proposito, chi pagherà il loro eventuale spostamento a Rozzano? I partiti di appartenenza, cioè noi?) per regalarci un raro momento di lucidità .
Caro Babbo Natale, non so se il mio collega crede o no in te, nel Natale, nel presepe, nell’albero e via dicendo – ma credo non sia rilevante per la politica nazionale – però io oggi metto sotto il mio albero (a casa, non a scuola) una lettera per chiederti un miracolo: puoi fare in modo che i politici rinsaviscano (anche solo per oggi) e passino la giornata (almeno una) ad occuparsi di qualcosa di serio, invece di blaterare in tv su fatti inesistenti?
Puoi dare loro un poco di dignità nel momento in cui la parola “scuola” esce dalle loro labbra? Puoi far capire loro che scuola non significa “bacino elettorale” da spostare fomentando odio razziale anche a colpi di alberi di Natale se in una scuola “il concerto di Natale” si chiama “concerto d’inverno”?
La domanda è: come si fa a finire su giornali e tv? Semplice, basta mettersi contro qualche genitore (e/o politico) con le conoscenze giuste per smuovere i media.
Il fatto non sussiste: non è stato cancellato il Natale, i concerti ci sono, le festicciole tanto amate dalle mamme pure, persino una tombolata di Natale (ma perchè non se la fanno a casa invece che a scuola?).
Anche a me è accaduto di esser minacciata a colpi di giornali: qualche anno fa mi brandirono la clava del “faccio uscire sui giornali che lei non vuol far fare teatro ai bambini” come risposta al mio “aut aut “o lasci la scuola pulita dopo il tuo corso di teatro o non fai più il corso, (perchè non avevo collaboratori scolastici a disposizione per far pulire nel tardo pomeriggio le schifezze lasciate in giro da una associazione che utilizzava i locali della scuola, si prendeva i soldi dalle famiglie ma non pagava nessuno per pulire).
All’epoca la cosa sfiorì, furono solo telefonate minacciose da parte di un paio di giornalisti che avevano i figli a scuola mia e volevano sollevare il caos.
Evidentemente al mio collega è andata peggio. Contro quali genitori ti sei messo, caro collega? Sicuramente contro qualcuno che non vuole sentirsi dire no (esattamente come i loro figli). Come è potuto accadere tutto questo? Semplice, molto semplice.
Può accadere a qualunque dirigente scolastico. Io penso che nella vita tutto torni e che genitori che non sanno ricevere uno “no” avranno figli che non accetteranno i “no” su questioni sempre più grandi, che cresceranno con loro.
Per la serie: ognuno ha ciò che si merita. Purtroppo ci sono casi in cui non si possono salvare i bambini dai loro stessi genitori.
Quel che a me sconforta sono le reazioni della politica: siamo davanti all’ennesima strumentalizzazione di un fatto mai esistito.
Oltre alla lettera del collega, ci sono anche i genitori (quelli che sanno accettare i no) che manifestano per strada in difesa del loro preside elencando tutte le attività natalizie fatte nella scuola (compresa una tombolata di Natale) per smentire con i fatti le bufale mediatiche uscite in questi giorni.
Ma allora cosa avrà mai fatto questo collega che è arrivato addirittura a dare le dimissioni (e lo comprendo, è davvero amaro questo calice).
Il preside, nel sito della scuola, specifica di aver detto no a delle mamme che avevano avuto la brillante idea di andare a scuola per insegnare canzoncine di Natale agli studenti. Atto di grande arroganza se non richiesto. Per svariati motivi.
Ne elenco solo qualcuno: 1) a scuola esistono i docenti, anche se qualche genitore spesso lo dimentica, ed è a loro che spetta insegnare, non ai genitori. 2) Insegnare è un lavoro, ci si arriva dopo lunghi e faticosi percorsi di studi. Non è un giochino per mamme annoiate che si ritengono capaci di insegnare anche ai figli degli altri (chi lo ha chiesto poi?) 3) nel caso di specializzazioni particolari, è bello che un genitore entri nella scuola (se richiesto dai docenti e del dirigente) per spiegare il particolare lavoro che fa, per esempio l’astronauta, il missionario, il medico, ecc. Non mi pare che in questa fattispecie rientrino i canti di Natale. 4) se esistono persone (svariati milioni di persone) che vengono pagate per insegnare, potrebbe venire qualche volta il dubbio, a certi genitori, che non ci si può improvvisare docente?
Capisco che stare sulla scena dà una sorta di dipendenza, ma – mi chiedo – possibile che non abbiate altro di cui occuparvi? Per esempio, l’Isis, la sicurezza… già passati di moda come temi? Il doppio presidio del centro destra davanti alla scuola è vergognoso.
Perchè non si occupano di sistemare i bagni invece di portare cd natalizi? Non sarebbe un bel regalo dare ai bambini la possibilità di vivere in una scuola che non cade a pezzi?
Caro Babbo Natale, puoi regalare un po’di vergogna ai politici che davanti una scuola che cade a pezzi intonano canti di Natale invece di pagare operai per sistemarla?
Il cemento è meno natalizio del “Tu scendi dalle stelle”? Sicuramente è più faticoso.
Se davvero i gruppi politici che stanno facendo la processione a scuola vogliono “insegnare” qualcosa, perchè non si rimboccano le maniche? Salvini ha messo in giro le foto dei bagni della scuola “dirrupata”. A che pro? È una notizia? È mai entrato in un’aula in vita sua? Basta, davvero basta. Giù le mani dalla scuola.
Caro Babbo Natale, puoi far sedere quella gente tra i banchi e mettere in cattedra un bambino, uno qualsiasi degli studenti, in modo che possa insegnare a questi politici come si vive la quotidianità in una scuola tutta rotta?
Il caso Rozzano esiste ma non è il Natale: è lo specchio di chi una parte politica che cerca di cavalcare la “tigre” della comunicazione per non scomparire dalla scena. Spettacolo natalizio ancora più indegno, su un caso inesistente ma politicamente appetibile.
Caro collega, a te la mia solidarietà . “Approfittane” per farti rifare la scuola nuova.
Sarebbe un buon risarcimento danni.
Anna Maria De Luca
(da “Huffingtonpost“)
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