VIA DEL CARSO: FEDRIGA SI SMARCA DA SALVINI
DALLA FOLGORAZIONE PER BOSSI AL RAPPORTO CON GIORGETTI E ZAIA
È forse il miglior rappresentante della Lega dalla faccia pulita, misurata, istituzionale. Non certo un tipo da comizio al Papeete Beach con mojito e crocifisso che ballonzola sul petto nudo.
Alla Camera, nei suoi quattro anni da capogruppo, dal 2014 al 2018, si è guadagnato una stima trasversale per la sua correttezza. Mai fuori posto, mai sbracato, una specie di genero ideale per ogni mamma, ospite perfetto al pranzo domenicale.
Eppure Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia-Giulia dall’aprile 2018 (vinse con oltre il 57 per cento di preferenze) e presidente della Conferenza delle Regioni dallo stesso mese di quest’anno, è uno che sa colpire con pugno di ferro in guanto di velluto, che non sbrodola mai, ma sa essere tagliente come un bisturi.
Ed è ormai uno degli alfieri della Lega del ricco Nord, quella pragmatica che governa i ceti produttivi delle aree-locomotiva del Paese. Per molti anni è stato considerato un fedelissimo di Matteo Salvini, ma poi, durante la legislatura 2013-2018, qualcosa si è rotto.
Non a caso si malignò da più parti che tre anni fa, all’indomani della sua riconferma in Parlamento, lo stesso Capitano lo avesse ardentemente spinto verso la candidatura in Regione, con una facile previsione di successo, per toglierselo dalle scatole a Roma: insomma, una specie di promoveatur ut amoveatur.
Oggi Fedriga continua a essere rigidamente allineato al capo sui temi dell’immigrazione, ma quando si parla di pandemia, vaccini e Green Pass, le sue uscite lo iscrivono in modo netto all’ala che fa capo al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e che fa sponda anche con il titolare del Turismo Massimo Garavaglia, quella sorta di fazione che sta mettendo all’angolo il leader del Carroccio.
Ormai i distinguo sono diventati una divaricazione vera e propria, che nessuno più cerca di nascondere. Non per niente, sul certificato verde anti-Covid Fedriga ha sentenziato come un Brunetta qualunque: «Nuovi lockdown sarebbero insostenibili per il Paese. Il Green Pass è uno strumento per tenere aperto».
Morale? Può dirsi avvisata la Lega delle piroette tra governo e Parlamento sullo stesso certificato verde, quella degli attacchi feroci di Claudio Borghi e della marcatura stretta a Giorgia Meloni.
Quando, a luglio, infuriò la polemica per la partecipazione dello stesso Borghi e di Simone Pillon alla fiaccolata contro il permesso verde, il presidente del Friuli fu gelido: «Non è la mia manifestazione».
Peraltro, Fedriga ha sì precisato di essere «a favore dei vaccini, non dell’imposizione», ma poi ha ammesso che farebbe vaccinare i suoi figli che sono ancora under 12: parole che, se fossero giunte da un esponente del centrosinistra, di Iv o del M5s, avrebbero certamente scatenato la reazione di Salvini.
Le maschere, però, sono ormai cadute, tanto che i quattro moschettieri leghisti del Nord (oltre a Fedriga, Luca Zaia, Attilio Fontana e Maurizio Fugatti) non si sono nemmeno scomodati troppo per difendere l’ormai ex sottosegretario (laziale) Claudio Durigon, finito nella bufera per la proposta di intitolare a Latina un parco – già dedicato ai giudici antimafia Falcone e Borsellino – ad Arnaldo Mussolini.
In ogni caso Fedriga, classe 1980, veronese di nascita, bresciano di origine, ma cresciuto sin da giovane a Trieste in una famiglia cattolica, sa come calibrare la sua comunicazione.
D’altronde l’ha studiata all’ateneo triestino, poi ci ha fatto sopra un master e si è occupato di consulenze in marketing e comunicazione per diverse aziende del “suo” Nord-Est, lavorando anche come art director in un’agenzia pubblicitaria.
La politica, tuttavia, lo ha chiamato presto a sé: appena 15enne si iscrive alla Lega di Bossi, nel 2003 diventa segretario provinciale del Carroccio a Trieste e nel 2008 entra alla Camera. Una vera e propria folgorazione quella di Fedriga per il Senatùr.
«Era il 1992 e fui stregato da lui che venne a Trieste e parlava di appartenenza alla terra e di valore dell’identità», è il racconto epico dell’incontro con il leader.
«Avevo 12 anni, in un tema avevo già scritto che il personaggio storico che avrei voluto non fosse mai esistito era Garibaldi». Nel 2011, intanto, la Lega si presenta fuori dal centrodestra e tenta di candidarlo a sindaco di Trieste, ma lui rimedia solo il 6,26 per cento delle preferenze.
Poco dopo in via Bellerio arriva Roberto Maroni e anche il giovane Fedriga imbraccia la ramazza. L’attuale inquilino di Palazzo del Lloyd viene comunque confermato a Montecitorio nella 17esima legislatura e, come detto, nel 2014 diventa capogruppo. E anche qui batte un record: nel 2015 è il primo capogruppo di partito a essere sospeso per 15 giorni dai lavori dell’Aula per insubordinazione nei confronti della presidente della Camera Laura Boldrini. Sempre nel 2014 diviene segretario nazionale della Lega Nord Friuli Venezia Giulia.
Infine, ecco l’ulteriore mandato guadagnato alla Camera nel marzo 2018, grazie al listino proporzionale, e il trionfo da governatore il mese successivo.
Non si segnalano rogne clamorose al governo della Regione, anche se nel luglio del 2018 fa discutere la scelta della giunta di cancellare il divieto per chi si occupa di politica di aspirare ai ruoli dirigenziali di vertice.
A luglio 2019 invece si fa paladino della difesa dei confini «prevista da Schengen» dopo la decisione dell’Austria di sospendere il trattato sulla libera circolazione. All’inizio del 2008, intanto, il giovane Massimiliano si era trovato in una mensa aziendale sull’antica via Flavia, a Trieste, e tramite un’amica comune aveva conosciuto Elena Sartori; in mezzo ai vassoi è subito scoccato il colpo di fulmine.
Lei viene da Sesto al Reghena, provincia di Pordenone, è laureata in Relazioni pubbliche e si occupa di marketing turistico e congressuale.
Dalla loro relazione nascono Giacomo e Giovanni. Pare che, nel privato, Fedriga sia amante dello shopping e molto bravo nelle faccende di casa. Dunque, sa bene che nascondere la polvere sotto il tappeto non è mai una buona abitudine.
(da agenzie)
Leave a Reply