VOTO SPAGNA: UN SOLO SCONFITTO, IL PP, E MOLTI MICRO-VINCITORI
E UNA SERIE DI INCOGNITE PER LA GOVERNABILITA’
Molti commentatori sembrano convinti che la Spagna si riduca ai due comuni di Madrid e Barcellona e si inventano quindi una vittoria complessiva di Podemos che non c’è.
A ben vedere un vincitore complessivo non c’è, c’è solo uno sconfitto, il Pp, pur ancora in testa, e molti micro-vincitori.
Podemos non si presentava come tale alle comunali: sosteneva in quei due casi liste civiche che sono arrivate in testa.
Il quadro complessivo delle comunali è invece il seguente:
-ci sono ancora solo due grandi partiti che prendono più di 20 mila consiglieri comunali, ossia il Pp nettamente ridimensionato che scende da 26.500 circa a 22.750 e che lascia sul terreno due milioni e mezzo di voti (da 8 milioni e mezzo a 6 milioni) e il Psoe, che scende di un migliaio, da 21 mila 800 a 20 mila 800 e di circa 700 mila (da 6 milioni e 300 mila a 5 milioni e 600 mila);
-ridimensionata in voti Izquierda Unida, da un milione mezzo di voti a uno solo, anche se non in seggi, resta a poco più di 2.200;
-si inserisce in mezzo Ciudadanos con quasi un milione e mezzo di voti e circa 1.500 consiglieri;
-ci sono poi assestamenti nei sistemi politici regionali, con Erc che si rafforza in Catalogna (200 mila voti in più) soprattutto ai danni di Ciu (100 mila in meno) e di poco il Pnv nel Paese Basco a scapito di Bildu.
Quanto alle Regionali, dove invece Podemos si presentava, il quadro (grazie alle elaborazioni del dott. Gianluca Passarelli) è il seguente:
-anche qui i primi due partiti restano nettamente Pp e Psoe. Il primo perde due milioni di voti e 124 seggi, ma resta pur sempre il primo con 3 milioni e 900 mila e 286 seggi; il secondo perde mezzo milione di voti e 37 seggi, ma ha comunque 3 milioni e 150 mila voti e 220 seggi;
-Podemos è terzo, con 1 milione e 800 mila voti e 109 seggi (per inciso, però, Podemos ha ridimensionato Izquierda Unida che ha perso 21 dei suoi 30 seggi) e Ciudadanos quarto, con 1 milione e 250 mila e 39 seggi, notevole successo, ma comunque non comparabile ai livelli ancora raggiunti dai partiti tradizionali.
Rimettiamoli quindi bene in ordine perchè sia chiara la graduatoria in seggi alle Regionali, ossia il fatto che i primi e i secondi sono stati affiancati ma non superati dai terzi e dai quarti:
PP 286, Psoe 220, Podemos 109 e Ciudadanos 39.
Questi elementi sono ben chiariti dalla proiezione di El Pais dei risultati delle regionali sulle politiche, le quali si svolgeranno a fine anno, che certo vanno prese con cautela anche perchè alle amministrative vota intorno al 65% mentre alle politiche circa il 75%, ma che mostrano bene anch0esse lo stacco che resta:
PP 120 seggi, Psoe 108, Podemos 37 e Ciudadanos 18.
Il problema politico di fondo, in questo nuovo quadro, resta quello della governabilità , a cominciare dalle regionali, ma con possibili ripercussioni anche per le politiche di fine anno.
Molte comunità rischiano di non esprimere il Governo, com’è accaduto in Andalusia dove si è votato il 22 marzo e la situazione non accenna a sbloccarsi.
Infatti per l’elezione del Presidente della Giunta, così come per quello del Governo, è necessario almeno che i Sì battano i No, ma questo presuppone qualche alleanza, almeno sotto forma di astensioni: alleanze niente affatto scontate.
Diverso il caso dei Comuni dove, in assenza di accordi, può iniziare il mandato come sindaco, anche se in minoranza molto ristretta, il capolista della lista più votata.
(da “Huffingtonpost”)
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