WALL STREET JOURNAL: “SOLTANTO LA SOLITA VAGA AGENDA”
L’ OPINIONE DEL CORRISPONDENTE DA ROMA
L’Italia, vista con gli occhi di uno statunitense, sembra più piccola.
Christopher Emsden è il corrispondente da Roma per il Wall Street Journal, il giornale Usa che ha dedicato più attenzione e fiducia al nuovo governo.
Il discorso di ieri però non sembra essergli piaciuto: “vago”, “fazioso” e “senza una parola di esteri”.
Fatto da un premier che “ha già iniziato la campagna elettorale”.
Le è piaciuto il discorso del giuramento
No, è stato molto meno entusiasmante di quanto mi aspettassi. Renzi si è limitato a riepilogare l’agenda già sentita, senza però dare nessuna scadenza o dettaglio. Strano per uno come lui che vuole presentarsi come una svolta radicale: poteva farlo ieri e invece ha perso l’occasione. Facile dire “taglio il cuneo fiscale”, il problema è quando, con che velocità .
Oltre ai dettagli, cos’altro è mancato?
Non ha detto una sola parola sul resto del mondo. E mi ha stupito come ha trattato grillini, dicendo che vuole prendersi cura di loro. Mai sentita una cosa così faziosa in un discorso per la fiducia. Probabilmente ha già iniziato la campagna elettorale per le europee.
È ipotizzabile un discorso così negli States?
Il corrispettivo Usa potrebbe essere lo State of the Union address, ma da noi si presta più attenzione alla concretezza. Quando il presidente Obama ha parlato di reddito minimo, è stato molto preciso. Qui non ho colto cosa chiedesse di fare al Parlamento.
Quale impressione le ha fatto il nuovo governo?
Renzi vuole essere il dominus assoluto. L’ha detto ieri (“se falliamo è colpa mia”, ndr) e l’ha dimostrato nella scelta dei ministri: pochi e non molto conosciuti. Chiederà loro di fare quello che lui decide. Non mi sembra molto collegiale. Ed è per questo che sta dando fastidio a molti.
Chi rappresenta l’insidia maggiore per la stabilità del governo?
Renzi ha una carta vincente da giocare sia con Berlusconi (la riforma costituzionale) che con Alfano (la legge elettorale). Il problema è che deve scegliere quale giocare. Sono convinto che alla fine la sua diventerà una maggioranza variabile. Solo un genio potrebbe tenere in piedi il rapporto con entrambi, ma geni non ce ne sono. Un po’ si è visto già oggi, con gli alfaniani che non hanno applaudito.
Gli osservatori esteri hanno fiducia in Renzi?
Credo di sì. Ha detto che l’Italia deve smetterla di essere subalterna all’Europa. Io credo che anche gli altri Paesi la pensino così. È meglio negoziare con un governo politico che con uno di intese larghissime o tecnico. La Spagna grazie a un esecutivo politico ha risolto più problemi che l’Italia. L’unica differenza è che qui manca un mandato elettorale chiaro. Però gli economisti sono fiduciosi, anche perchè se fallisce Renzi non c’è un piano B.
Chi potrà trarre il maggiore vantaggio da questa nuova situazione?
Io credo che i sondaggi sottostimino almeno il Movimento 5 Stelle, che secondo me è almeno al 30 per cento. E le elezioni europee sono perfette per un voto di protesta.
Alessio Schiesari
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