Luglio 28th, 2008 Riccardo Fucile
RACCOLTE IN DUE ORE 1.600 FIRME TRASVERSALI PER INDIRE UN REFERENDUM TRA I GENOVESI DOPO L’ANNUNCIO DEL SINDACO DI VOLER AUTORIZZARE LA COSTRUZIONE DI UNA MOSCHEA … PELLIZZETTI CI SPIEGA COME FUNZIONA LA DEMOCRAZIA ( QUELLA DI MICROMEGA).
Cerchiamo di esporre inizialmente i fatti: la sindaco di Genova, Marta Vincenzi, fissa di sua iniziativa, senza neanche consultare la sua maggioranza, un protocollo di intesa con il sedicente iman della Comunità islamica genovese che autorizza la costruzione di una moschea (con o senza minareto, a seconda delle versioni) nel territorio comunale, con l’impegno da parte dei musulmani di un “pronunciamento” contro la violenza e il terrorismo e a favore della parità dei diritti delle donne. Si parla di una “localizzazione” in Darsena, nell’area quindi portuale e qualcuno fa rilevare altresì che l’impegno viene firmato da una associazione appositamente costituita, onde restituire credibilità a un gruppo che precedentemente si riconosceva nell’Ucoii e che come tale era stato messo in “black list” dall’allora ministro Amato ( governo Prodi). Di fronte “a un’imposizione dall’alto” da parte della Vincenzi, si crea un comitato trasversale che chiede di interpellare i genovesi se siano o meno favorevoli alla costruzione di una moschea. L’iniziativa di Gianni Plinio (AN), Rosario Monteleone ( UDC) e Matteo Rosso (FI), raccoglie l’adesione anche dell’UDUER, della Lista Biasotti, di Broglia ( Pd) e di altri politici, anche di sinistra. Venerdì scorso, primo appuntamento: una ressa di genovesi va a firmare la richiesta di referendum ( 1.600 in due ore) e qualcuno comincia a preoccuparsi. Continua »
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Luglio 28th, 2008 Riccardo Fucile
I DEPUTATI GUADAGNANO 700 EURO IN MENO DEI SENATORI E SI INDIGNANO PER UN VIAGGIO AEREO DOVE HANNO DOVUTO ACCOMODARSI IN CLASSE ECONOMICA, MENTRE I SENATORI HANNO VIAGGIATO IN BUSINESS CLASS…. ECCO DOVE STA L’INGIUSTIZIA SOCIALE IN ITALIA…E LE SPESE DEL PARLAMENTO AUMENTANO DI 26 MILIONI DI EURO
La scena si svolge a Montecitorio, poco dopo le 21, in un’aula ormai quasi deserta, essendo ora di cena. Si discute del bilancio interno della Camera e l’on. Emerenzio Barbieri prende la parola a lungo attesa per denunciare con indignazione un’ingiustizia sociale del nostro Paese che non può più essere sottaciuta, il suo sguardo si fa serio “ Da due anni votiamo per la parità di trattamento tra deputati e senatori” e poi indignato urla “ Non è così, non è così”. Riprende fiato e dettaglia “ Oggi i senatori percepiscono 700-800 euro al mese in più rispetto a noi, cosa intendete fare?”, poi svela un episodio raccapricciante “ Alla assemblea parlamentare della Nato (dove Camera e Senato sono rappresentati da una delegazione mista), si va alle riunioni con un volo che prevede la classe business per i senatori e quella economica per i deputati, vi rendete conto della umiliazione? “.
Le parole drammatiche scuotono l’emiciclo e la solidarietà a Emerenzio è palpabile, sintomo di un malessere diffuso tra i deputati. Ma Barbieri ne ha per tutti “ Da quando la ristorazione è stata affidata a una ditta esterna, la qualità è calata. Per telefonare noi deputati dobbiamo seguire una procedura, mentre al Senato “tutti chiamano tutti” senza problemi. La rassegna stampa non può essere consegnata a mezzogiorno, si sveglino prima”.
Finalmente una serie di ingiustizie sociali vengono rese pubbliche, altro che le famiglie che non arrivano alla fine del mese, i precari, i disoccupati disorganizzati… la rivoluzione inizia dalla Camera e non si sa dove possa portare. Siamo in piena lotta di classe contro i privilegi … dei senatori. Continua »
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