Novembre 19th, 2008 Riccardo Fucile
LA REALTA’ E’ BEN DIVERSA: SU 80 MILIARDI, 40 SONO FONDI STRUTTURALI EUROPEI GIA’ STANZIATI DA TEMPO, 16 DI INVESTIMENTI PUBBLICI SONO RISORSE GIA’ PRESENTI IN BILANCIO, 20 PER LE BANCHE SONO SOLO UNA PARTITA DI GIRO… NE RESTANO 4… LO SPOSTAMENTO DEL PAGAMENTO IVA A INCASSO FATTURA E’ SOLO UNA PROROGA… COSI’ COME LA RIDUZIONE DELL’ACCONTO IRPEF, SI PAGHERA’ SOLO DOPO… NESSUNA DETASSAZIONE DELLA TREDICESIMA E AIUTI AI DISOCCUPATI… CI SIAMO SPESI IL POCO CHE C’ERA TRA ICI E ALITALIA
Facciamo una premessa: in Italia c’e’ una contrapposizione politica che non permette spesso di analizzare i singoli provvedimenti perchè, per partito preso, se vien da una parte, automaticamente non sta bene all’altra, ancora prima di leggerne il testo e viceversa.
A differenza di altri Paesi dove vige una coscienza nazionale che fa sì che, terminata la battaglia elettorale, tutti si remi in una direzione, pur con proposte differenziate, al contrario di Stati “uniti” internamente dove i contendenti si stimano e rispettano, qua in Italia non si riesce quasi mai a guardare al concreto dei problemi senza i paraocchi ideologici.
Diciamo questo perchè se tanti lettori ci seguono è proprio in quanto noi ci sforziamo, magari non sempre riuscendoci, di essere obiettivi e di dire “pane al pane e vino al vino”, insensibili al richiamo di chimere e annunci roboanti.
Preferiamo interpretare e in fondo esprimere le perplessità che ha l’elettore di centrodestra di fronte a certi atteggiamenti e proposte del Governo “amico” che non va certo sempre assolto per il solo fatto che sia amico, anzi semmai l’opposto.
Essendo al Governo per “fare una politica popolare” e non gli affari propri, mai come in questo momento serve una “destra critica” che stimoli e denunci incongruenze ed errori. Continua »
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Novembre 19th, 2008 Riccardo Fucile
HA SENSO IMMETTERE LIQUIDITA’ STATALE NEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO?… LE BANCHE ITALIANE NE HANNO VERAMENTE BISOGNO O NON C’E’ ALCUNA GIUSTIFICAZIONE PER LE STRETTE CREDITIZIE CHE STANNO ATTUANDO?
Molte cancellerie europee si sono poste il problema, di fronte alla recessione che avanza, di immettere liquidità nelle istituzioni finanziarie che ne hanno bisogno. Poniamoci una prima domanda, anche alla luce dell’intervento del Governo italiano per 20 miliardi a sostegno del sistema bancario nazionale: le banche italiane sono davvero in difficoltà ?
Bankitalia, governo e istituti di credito ci hanno detto all’unisono fino ad oggi che la crisi planetaria peserà meno da noi perchè si è rivelata benefica la nostra “arretratezza” rispetto ai giochi spericolati delle banche internazionali.
In effetti, in Italia solo due banche hanno mostrato qualche problema: Unicredit, che ha varato una ricapitalizzazione da oltre 6 miliardi di euro e Intesa San Paolo. Il resto del panorama creditizio pare calma piatta all’orizzonte. I casi allora sono due: o ci hanno dichiarato il falso e in realtà vi sono difficoltà incombenti, in quanto le banche hanno prodotti finanziari giacenti divenuti carta straccia senza valore, oppure non c’è alcuna giustificazione alla stretta creditizia che gli istituti stanno attuando, soffocando le imprese in cerca di espansione commerciale e bisognose di fidi.
Il “credit crunch”, ovvero il raffreddamento delle linee di credito può avere due origini, gli andamenti dell’economia o l’azione delle autorità monetarie. Continua »
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Novembre 19th, 2008 Riccardo Fucile
OLTRE 17 MILIARDI DI DOLLARI LA SPESA UFFICIALE, 37 TRA AGENZIE E FONDI AL SUO INTERNO, CENTINAIA DI STIPENDIATI, TANTI GLI SCANDALI… PAESI CHE DA UN LATO CONTRIBUISCONO E CHE POI DALL’ALTRO RICEVONO AIUTI… UN CARROZZONE SPESSO INUTILE
Quanto venga a costare l’Onu con certezza non lo sa nessuno. Stando ai dati ufficiali, a fine 2007, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato il budget dell’organizzazione per il biennio 2008-2009: 4,17 miliardi di dollari. Una cifra di per sè enorme, ma nulla in confronto a quanto emerge da un rapporto delle Nazioni Unite del 2006, pubblicato ora da Fox News.
Se si considera il complesso sistema di agenzie che compongono il sistema anti-povertà dell’Onu, dalle nazioni contribuenti arrivano ogni anno ben 17,2 miliardi di dollari.
Di questi, 16,4 miliardi vanno a finire nei tanti programmi per contrastare la povertà . Proprio di recente l’Onu ha chiesto ai Paesi donatori dei fondi addizionali pari a 16,2 miliardi per dimezzare la povertà entro il 2015.
Restano poi fuori ben 800 milioni di dollari che non si sa esattamente per cosa vengano usati e che finiranno nello sconfinato “sistema” Onu. Continua »
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