Novembre 17th, 2008 Riccardo Fucile
LA LEGA VUOLE BLOCCARE I FLUSSI PER DUE ANNI… MA SE MARONI NON SA NEANCHE ESPELLERE I CLANDESTINI CHE DELINQUONO… CONVINCA QUALCHE GIOVANE PADANO AD ANDARE A LAVORARE, VISTI I POSTI DA OPERAIO SCOPERTI AL NORD
Sul tema immigrazione, in occasione dell’incontro con il Presidente Napolitano degli immigrati extracomunitari che sono diventati cittadini italiani dopo l’iter di dieci anni, in cui Napolitano li ha definiti “una ricchezza per il nostro Paese”, il Presidente della Camera Fini ha sottolineato che “sono maturi i tempi per discutere di una nuova legge sulla cittadinanza in un Paese che si confronta sempre più con il problema dell’integrazione, valutando la fattibilità di un nuovo percorso”.
Le sue parole sono in evidente contrasto con le nuove proposte leghiste, così riassumibili: stop ai flussi per due anni, permesso a punti per chi è in Italia, obbligo di scoprire il volto nei luoghi pubblici, obbligo di dimora anche per i clochard, di pagare la prestazione sanitaria per gli irregolari, di un minimo di 10 anni di residenza per entrare nella graduatoria dell’assegnazione delle case popolari.
Ha aggiunto il capogruppo della Lega al Senato, Roberto Cota: “Tanti nostri giovani sono in difficoltà per la crisi. Non c’è bisogno di nuova immigrazione, ma l’esigenza di occupazione dei nostri cittadini”. Continua »
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Novembre 17th, 2008 Riccardo Fucile
SUL MERCATO DEL LAVORO CI SONO QUASI 60MILA POSTI SCOPERTI… MANOVALI, OPERAI EDILI, PARRUCCHIERI, ELETTRICISTI, IDRAULICI, FALEGNAMI, INFERMIERI, PERSINO INGEGNERI MECCANICI E FARMACISTI… MOLTI GIOVANI RIFIUTANO PERCHE’ LO STIPENDIO NON E’ ADEGUATO O IL POSTO DI LAVORO E’ TROPPO LONTANO… E POI SI LAMENTANO PERCHE’ ASSUMONO GLI EXTRACOMUNITARI
Il Fondo monetario internazionale ha previsto per l’Italia una contrazione del Pil già nel 2008, si parla dello 0,2%, mentre si ipotizza uno 0,6% nel 2009. Meno ricchezza e quindi meno lavoro, si penserebbe.
Ecco però una recente ricerca del portale Telent Finder (ricerche di lavoro on line) che rivela che un utente su tre rifiuta l’impiego offertogli perchè lo stipendio non lo soddisfa o perchè ritiene di non avere garanzie sufficienti sul contratto.
Meglio prendere tempo o cercare un’occupazione su misura. Spesso si tratta di persone che un posto già ce l’hanno e che sono alla ricerca di qualcosa di diverso e di più. Non essendo con l’acqua alla gola possono permettersi di fare i difficili.
E’ comunque un segnale che il lavoro non scarseggia. A scarseggiare sono spesso i lavoratori, la domanda e l’offerta non sempre si incontrano insomma.
Sia ben chiaro che non parliamo di posti sottopagati o pericolosi, di quelli che gli italiani non vorrebbero più fare, secondo taluni, perchè non offrono sufficienti tutele.
Parliamo ad esempio delle aziende artigiane: da mesi la loro associazione parla di “emergenza manodopera”, anche quest’anno hanno calcolato un aumento dell’occupazione del 2,2%, i posti ci sarebbero. Continua »
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Novembre 17th, 2008 Riccardo Fucile
L’ITALIA AL PENULTIMO POSTO IN EUROPA IN MATERIA DI LAVORO FEMMINILE… A 100 LAVORATORI FANNO RISCONTRO SOLO 75 LAVORATRICI… APPENA IL 30% OCCUPA POSIZIONI MANAGERIALI
L’eccezione alla regola è il settore della moda, l’unico in cui le donne superano gli uomini come numero di occupati, il 72% per l’esattezza. Il resto dei settori viaggia in senso opposto, a tal punto da posizionare l’Italia al penultimo posto nella classifica dei Paesi europei in materia di lavoro femminile.
A 100 lavoratori uomini fanno da contraltare solo 75 lavoratrici, mentre in Finlandia sono 97, in Danimarca 96, in Inghilterra e Francia 88. Sta peggio di noi solo la Grecia, con 72.
E’ quanto emerge da uno studio di Adp, multinazionale americana quotata al Nyse che si occupa ogni mese del pagamento di 600mila stipendi.
Il suo amministratore, Fabien Breget, ha studiato il divario tra occupazione maschile e femminile, una differenza non solo quantitativa, ma che si rivela anche nelle retribuzioni.
A parità di livello professionale, infatti, gli uomini hanno una retribuzione media superiore del 15%. In Italia oggi le donne sono 30 milioni, solo 9 lavorano e due su tre risiedono al Nord.
Il divario si accentua nei ruoli: solo il 30% delle lavoratrici occupa posizioni manageriali.
L’effetto Mercegaglia, presidente di Confindustria, appare un po’ difficile.
A parere di Adp, da noi prevale ancora una mentalità preistorica e il problema non può certo essere affrontato a colpi di quote rose perchè non potrà mai essere un provvedimento legislativo a cambiare una situazione che ha profonde radici culturali. Continua »
argomento: denuncia, economia, Sarkozy | Commenta »