Novembre 24th, 2008 Riccardo Fucile
SUCCEDE A TREVIGLIO NELLA BASSA BERGAMASCA…UN MAROCCHINO CHE DA 5 MESI NON RICEVEVA LO STIPENDIO DALLA DITTA DOVE LAVORAVA MINACCIA DI GETTARSI PER PROTESTA DA UNA GRU…LA PROPRIETARIA DI UN BAR GLI OFFRE 5.000 EURO PER CONVINCERLO A SCENDERE E LO SALVA…L’OPERAIO IL GIORNO DOPO VIENE LICENZIATO MA RESTITUISCE I SOLDI…E LA DONNA PERDE I CLIENTI DEL SUO BAR… MOLTI LE DICONO “ERA UN EXTRACOMUNITARIO, DOVEVI LASCIARE CHE SI BUTTASSE”… ECCO I FRUTTI DELLA POLITICA DELLA LEGA
Che a far del bene si potessero ricevere anche gli insulti, finora era capitato di rado, ora
sappiamo che può accadere anche questo. Perlomeno è successo a Treviglio, nella bassa Bergamasca, terreno di coltura alimentato da anni da parte di chi soffia sul fuoco del razzismo.
Due settimane fa Lucia Santoro, proprietaria del bar Tiffany, in pieno centro, ha salvato un operaio marocchino che si voleva uccidere. La ditta per cui lavorava non lo pagava da 5 mesi e Jamal El Zatun, tre figli piccoli, si è arrampicato sulla gru, minacciando di buttarsi di sotto.
La barista è intervenuta, gli ha parlato con la mediazione della polizia, ha staccato un assegno di 5mila euro e ha convinto l’uomo a scendere.
Da quel giorno sono cominciati i suoi guai, racconta la donna con le lacrime agli occhi. Chi l’ha accusata di esibizionismo, chi la apostrofa con commenti pesanti: la sua colpa è di aver conosciuto l’operaio marocchino che andava in pausa pranzo al suo bar e, immaginando la disperazione dei suoi tre figli piccoli di fronte a un gesto estremo del padre, ha evitato una tragedia, spinta solo dal suo altruismo. Continua »
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Novembre 24th, 2008 Riccardo Fucile
INGEGNERI, FISICI, BIOLOGI E CHIMICI… LE IMPRESE DEVONO RIVOLGERSI AGLI STRANIERI… L’INDAGINE UNIONCAMERE DENUNCIA LE CONTRADDIZIONI ITALIANE… ECCO I DATI
Domanda in calo, ordini e fatturati in ribasso, il clima è a dir poco gelido, ma la domanda di lavoro, almeno nelle posizioni qualificate, rimane alta e parzialmente insoddisfatta.
Soltanto quest’anno il saldo tra domanda e offerta di lavoro si chiude con un deficit di risorse: mancano all’appello ben 42 mila laureati nelle varie discipline e almeno 88 mila diplomati negli istituti tecnici e professionali.
Secondo le stime del Centro Studi di Unioncamere, rese note nell’ambito di Job&Orienta, il salone nazionale per l’orientamento, il fabbisogno di laureati in posizione di lavoratori dipendenti è stimabile in 126.100 unità .
Di queste, 88.300 sono nel settore privato e 37.800 nella P.A. ( scuola, sanità , università , enti locali).
A questa cifra dovrebbero aggiungersi 72.700 liberi professionisti a partita Iva e “nuovi imprenditori” per un totale di 198.800 laureati occupabili nel nostro sistema economico. Che però non si trovano. Continua »
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Novembre 24th, 2008 Riccardo Fucile
RICORDATE LA CLINICA DEGLI ORRORI DOVE AI PAZIENTI VENIVANO ASPORTATI ORGANI SANI SOLO PER ARRICCHIRE LA DIREZIONE?… L’AMMINISTRATORE DELLA CLINICA HA PATTEGGIATO 4 ANNI E 4 MESI… ALLE VITTIME DEL BISTURI NEMMENO UN EURO… DOVRANNO ASPETTARE ANNI E ANNI IN SEDE CIVILE… I COLPEVOLI RISULTANO NULLATENENTI
E’ il luglio scorso quando si scatena lo scandalo nella clinica privata Santa Rita di
Milano. Sotto intercettazione da tempo, carabinieri e G.d.F. sequestrano 4.000 cartelli cliniche.
Alla fine i casi sospetti più evidenti sono una novantina: pazienti operati senza motivo solo per “gonfiare” i rimborsi riconosciuti dal Servizio Sanitario nazionale.
In manette finiscono 14 persone, tra cui il notaio e amministratore unico Francesco Paolo Pipitone, ritenuto la mente della truffa, e il chirurgo Pierpaolo Brega Massone con il suo staff che agiva per arricchire le casse del Santa Rita e di riflesso le sue.
In questi giorni sono sfilati davanti ai pm Siciliano e Pradella i legali delle vittime, operati e devastati nel reparto di chirurgia toracica.
E si sono sentiti dare il consiglio ai loro clienti di mettersi l’anima in pace. Se vorranno vedere qualche soldo dovranno fare una causa civile che durerà anni perchè, come ha sottolineato un giudice, “abbiamo un codice che non tutela le vittime”.
Infatti i patteggiamenti e gli sconti di pena non tengono in considerazione il diritto delle vittime ad ottenere giustizia. Continua »
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