Novembre 22nd, 2008 Riccardo Fucile
NEI GUAI IL PRESIDENTE DELL’AUTORITA’ PORTUALE FRANCESCO NERLI, EX SENATORE DS… L’ACCUSA E’ DI CONCUSSIONE AGGRAVATA: CHIEDEVA DAI 5.000 AI 25.000 EURO AGLI IMPRENDITORI PER IL PARTITO… BUFERA NEL PD, GIA’ LOGORATO DALLA LOTTA INTERNA
Chiunque avesse affari o rapporti di lavoro all’interno del porto di Napoli doveva versare “contributi” da 5 a 25 mila euro all’allora partito dei Democratici di Sinistra.
Una tangente che – secondo l’accusa – il presidente dell’Autorità portuale, attraverso dipendenti a lui fedeli, avrebbe invitato a versare, sollecitando gli imprenditori e operatori portuali.
Su queste basi la Guardia di Finanza ha bussato alla porta dell’ex onorevole Francesco Nerli, notificandogli un provvedimento che gli vieta la dimora nell’intera Regione Campania. L’accusa è concussione aggravata, nei guai anche una sua strettissima collaboratrice. Perquisizioni domiciliari invece per sette funzionari.
Secondo le indagini della Procura, il presidente dell’Autorità portuale, Francesco Nerli, “forte dei potentissimi poteri attribuitigli dalla legge, ha indotto numerosi operatori del porto di Napoli ad effettuare contribuzioni economiche a favore del suo partito politico di riferimento”.
Nerli era stato eletto deputato del Pci nel 1987, senatore del Pds nel 1992, sempre nel collegio di Siena, nel 1995 viene nominato capo dell’Autorità portuale di Civitavecchia e nel 2000 di quella di Napoli. Continua »
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Novembre 22nd, 2008 Riccardo Fucile
COSTRUIRE CASE E FREQUENTARE NEGOZI NECESSITA DI SOLDI DA SPENDERE CHE NON CI SONO… LO STATO PAZIENZA CHE NON AIUTI, MA CHE PENALIZZI CON STUDI DI SETTORE CHE ORMAI SONO SBALLATI PER IL 50% DEGLI ESERCIZI E’ TROPPO…NON POSSONO CONTINUARE A PAGARE AL FISCO SOMME PRESUNTE CHE NON INCASSANO NEANCHE
La crisi economica colpisce soprattutto le imprese del commercio e dell’edilizia.
Nei primi 9 mesi si registra un saldo negativo per oltre 30.600 unità nel commercio e di meno 142 nelle costruzioni ( nel 2007 c’erano state 9.500 aperture).
A denunciarlo è la Cgia di Mestre che ha analizzato l’andamento delle iscrizioni e delle cessazioni di attività delle aziende italiane presso le Camere di Commercio.
In sofferenza anche l’industria del mobile e degli alimentari: quello che preoccupa non sono tanto le chiusure, per certi versi in linea con quelle dell’anno scorso, ma il forte calo delle nuove iscrizioni. L’Italia è entrata in una fase di recessione, ci sono meno soldi da spendere, sia per frequentare i negozi, che per costruire case e appartamenti nuovi.
L’edilizia popolare che il Governo si era proposto di rilanciare è sempre nel libro dei sogni e il piatto piange.
I dati emersi dall’indagine non lasciamo spazio a dubbi. L’edilizia ha registrato un saldo negativo nei primi mesi di quest’anno pari a 142 aziende. Nel 2007 il settore segnava un attivo di 9.496 unità . Rispetto a poco più di 52.700 attività che hanno chiuso i battenti quest’anno, l’anno scorso sono state 1.150 in meno. Continua »
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