Agosto 21st, 2009 Riccardo Fucile
TRA POCHI GIORNI L’AEROPORTO DI MONTICHIARI, NEL BRESCIANO, AVVIERA’ UNA LINEA CON L’INDIA… …NELLA PROVINCIA SONO 20.000 GLI INDIANI CHE LAVORANO NELL’AGRICOLTURA.…PREVISTI ANCHE IN FUTURO COLLEGAMENTI COL SUDAMERICA A COSTI CONTENUTI… MA LA LEGA LI GIUDICA “VOLI SINGOLARI”: GLI INDIANI SERVONO COME BRACCIA DA LAVORO: MA A CASA CI DEVONO TORNARE A PIEDI?
Arrivano i voli etnici e la Lega va in crisi da overdose di stupidità : nulla di nuovo sotto il sole, intendiamoci, solo una conferma del latente razzismo insito nei sostenitori della padagna del magna magna. La cosa anzi contiene dei risvolti comici.
Vediamo i fatti: un Boeing 757 farà la spola dal 15 settembre tra il piccolo aeroporto di Montichiari (Bs) e il Punjab, regione tra India e Pakistan.
Dal “D’Annunzio”, gestito da una società mista veronese e bresciana, si arriverà a Amristar con Air Slovakia, vettore di proprietà indiana, con un volo che in 8 ore porterà a casa, via Bratislava, migliaia di immigrati di stanza nella provincia bresciana.
A prezzi contenuti, al fine di assicurarsi, con un vettore ben strutturato da anni, un bacino d’utenza molto vasto: solo nel bresciano sono 20.000 gli indiani che lavorano nell’agricoltura.
Attualmente i voli più rapidi con il nord Italia necessitano di 18 ore e la trasferta a Nuova Dehli.
Lo scalo di Montichiari potrebbe diventare un riferimento per le comunità Sikh e i pakistani del settentrione.
E non solo: ci sono trattative avviate per far decollare presto una linea per il Sudamerica, con riferimento alla potenzialità per il bacino del Perù, del Brasile, dell’Ecuador e dell’Argentina, zone che generano in Lombardia una immigrazione significativa. Continua »
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Agosto 21st, 2009 Riccardo Fucile
DOPO GLI SPOT TELEVISIVI IN CUI I VIGILI SEMBRAVANO PATTUGLIARE DI NOTTE MEZZA “MILANO DA BERE”, I RISULTATI SONO SCARSI… ORMAI SI INTERVIENE UN PAIO DI VOLTE LA SETTIMANA, ANCHE PERCHE’ MANCA IL PERSONALE… GLI UNDER 16 BEVONO DI NASCOSTO ALTROVE E TUTTO RESTA COME PRIMA
Intendiamoci, il problema della diffusione dell’alcol tra i minori è una vera e
propria emergenza sociale e ben hanno fatto certi Enti locali ad aumentare i controlli, ma non ci si venga a dire che le striminzite pattuglie di vigili urbani ai Navigli abbiano risolto il problema.
Al di là della politica-spettacolo che sembra ormai contraddistinguere ogni atto amministrativo e legislativo, delle comparsate televisive che fanno apparire quello che non è, resta un’ambiguità di fondo.
In primo luogo occorre un reale controllo dei genitori sui figli, spetta alla famiglia un ruolo educativo che non si può delegare a un Comune.
Quindi educare e anche vietare: è inammissibile che ragazzine di 13-14 anni siano in libera uscita perenne in ore notturne.
Poi vediamo genitori che non sanno mai nulla di quello che fanno i figli, stupiti per quello che accade, ignari di chi frequentano: ma che stiano di più coi figli, invece che pensare solo a fare quattrini e magari se li tengano di più a casa la sera, parlino con loro, in una parola “li educhino”.
In secondo luogo l’alcol i minorenni lo devono acquistare, non lo trovano nel camino di casa: bisognerebbe agire soprattutto tra gli esercizi commerciali, punendo chi sgarra. Continua »
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Agosto 21st, 2009 Riccardo Fucile
PROCESSI SURREALI A STRANIERI CHE NON SI PRESENTANO… A GENOVA I PRIMI TRE PROCESSI CON CONDANNE VIRTUALI DAVANTI AL GIUDICE DI PACE: ALLA FINE NON VIENE ESPULSO NESSUNO… ALTRO CHE PUGNO DI FERRO E “CERTEZZA DELL’ESPULSIONE”, E’ TUTTA UNA FARSA
La legge simbolo del nuovo pacchetto sicurezza ( alias “pacco”), il reato di clandestinità che trasforma in criminale chiunque sia sprovvisto del permesso di soggiorno (anche se ha un documento valido e non ha mai commesso reati), il “pugno di ferro” contro gli immigrati irregolari, i processi con “certezza dell’espulsione” (termine usato dal sassofonista Maroni), insomma tutta la retorica sfornata nelle scorse settimane dall’intellighenzia leghista (si fa per dire, ovvio), va in scena due giorni fa per la prima volta davanti a un giudice di pace di Genova.
Ne dà un dettagliato resoconto il “Secolo XIX”, con un cronista attento a seguire le tre udienze fissate, con dibattimento virtuale, visto che dei tre imputati non c’e’ traccia, tanto da far sbottare il giudice “Tutto questo non serve a niente, è una legge inutile”.
Nessuno degli extracomunitari denunciati era presente, nessuno è stato cacciato, nonostante le condanne.
Per la clandestinità semplice non è previsto l’arresto e gli stranieri hanno avuto tutto il tempo di dileguarsi in attesa che andasse in scena il giudizio. Continua »
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