Settembre 11th, 2024 Riccardo Fucile
SONDAGGIO CNN: IL GRADIMENTO DI HARRIS E’ SALITO DAL 39 AL 45%, QUELLO DI TRUMP E’ SCESO DAL 41 AL 39%
Da questa notte 283 milioni di utenti Instagram hanno un indizio in più su chi scegliere nella sfida «epocale» tra Donald Trump e Kamala Harris, specialmente la parte di loro che ha diritto di voto negli Usa.
È la platea-mostre di follower di Taylor Swift, che poche ore fa ha rotto gli indugi e ha svelato la sua scelta in vista di Usa 2024: voterà per Kamala Harris, ha annunciato convinta.
L’endorsement della popstar osannata da ragazze e ragazzi di mezzo mondo era atteso da mesi dai Democratici (inizialmente per il “primo candidato” Joe Biden) come un volano essenziale per vincere la sfida contro Trump, e altrettanto temuto dai Repubblicani.
Swift non ha deluso le attese, scegliendo un timing carico di significato – la notte dopo il primo dibattito tv Harris-Trump – e colpendo con durezza e ironia il ticket presidenziale della destra Usa. «Ho scoperto di recente che sul sito della campagna presidenziale di Donald Trump era stata una “me” creata con l’IA che sosteneva la sua corsa. Questo ha consolidato le mie paure sull’IA e sui pericoli della disinformazione. E mi ha portato alla conclusione che devo essere davvero trasparente sui miei veri progetti in vista di quest’elezione. Il modo migliore per combattere la disinformazione è con la verità», è la premessa dell’artista. Eccolo, dunque, chiaro e tondo, il suo progetto: «Darò il mio voto a Kamala Harris e Tim Walz», perché, è la ragione essenziale, «credo che possiamo realizzare molto di più in questo Paese se siamo guidati dalla calma e non dal caos» (che porterebbe, si legge tra le righe, una seconda presidenza Trump).
Della vicepresidente uscente Taylor Swift dice di apprezzare «le battaglie per i diritti e le cause in cui credo» e il suo profilo di «leader dalla mano ferma e brillante». E di quello potenziale, Tim Walz, l’impegno «di decenni per i diritti Lgbtq+, la fecondazione assistita e il diritto delle donne al proprio corpo». E a proposito del diritto delle donne di compiere le proprie scelte di vita – incluse quelle riproduttive – in totale autonomia e libertà, l’attacco più velenoso al duo Trump-Vance la popstar lo riserva con l’immagine, più potente di ogni parola. La foto con cui annuncia l’endorsement a Kamala la ritrae infatti con un adorabile gatto tra le braccia, lo sguardo di sfida all’obiettivo. E per chi, negli Usa e oltre, non volesse ancora capire il messaggio, c’è la firma del post a spiegare tutto: «Taylor Swift. Childless Cat Lady», ossia «Gattara senza figli». Proprio lo scomposto epiteto maschilista rifilato da J.D. Vance a Kamala Harris (prima di essere indicato come candidato vice di Trump) rivelatosi presto un clamoroso boomerang, portando alla candidata Dem la solidarietà e il sostegno di milione di donne. Da oggi pure quello di una in più: che muove il potenziale consenso di quasi 300 milioni di persone nel mondo.
Intanto il primo sondaggio CNN dice che il gradimento di Kamala è salito dal 39 al 45 per cento, mentre quello di Trump sarebbe sceso di due punti, dal 41 al 39.
(da agenzie)
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Settembre 11th, 2024 Riccardo Fucile
IL TYCOON HA FATTO LA FIGURA DEL VECCHIO RINCOGLIONITO CON LE SUE SPARATE SUGLI IMMIGRATI CHE “MANGIANO CANI E GATTI”, SULL’ABORTO, SUL’ASSALTO A CAPITOL HILL (“E’ STATA UNA MANIFESTAZIONE PACIFICA”) E CONFONDE LA VIRGINIA CON LA WEST VIRGINIA… KAMALA HARRIS È RIUSCITA A METTERE TRUMP ALL’ANGOLO: “PUTIN TI SI MANGIA A COLAZIONE. I LEADER STRANIERI TI RIDONO DIETRO”
Lui doveva dimostrare di non aver perso lo slancio di fine giugno, dopo il trionfo
comunicativo su Biden e l’attentato che gli aveva dato l’aura del martire. Lei doveva far vedere che l’onda che l’ha fatta rimontare nei sondaggi tra luglio e agosto non si è esaurita.
Alla fine, nel dibattito tra Donald Trump e Kamala Harris, si può dire che la vincitrice sia stata la vicepresidente e candidata democratica. Perché se l’efficacia comunicativa dell’ex presidente è abbondantemente testata, la rivale era chiamata a mostrare piglio e leadership. E c’è riuscita.
Trump, invece, è sembrato meno incisivo del solito, e anche nervoso. Ha ripetuto per l’ennesima volta la bugia secondo cui i democratici vogliono consentire l’aborto fino al nono mese, e perfino la grottesca teoria cospirativa sugli immigrati haitiani che mangiano i gatti degli americani. Né si è corretto sulla «razza» di Harris, di cui aveva messo in dubbio le origini afro-asiatiche: «Non me ne frega niente, qualunque cosa voglia essere per me va bene, decida lei».
Harris, dopo un inizio in cui è parsa emozionata, ha subito ripreso il controllo e ha messo più volte sulla difensiva il rivale, in particolare sui suoi buoni rapporti con i dittatori e su come abbia indebolito, da presidente, il sistema di alleanze degli Usa.
«Se Trump fosse presidente Putin sarebbe seduto a Kiev con gli occhi puntati sull’Europa», «Sei amico di un dittatore che ti si mangerebbe a colazione», alcune delle frasi della vicepresidente che hanno messo in difficoltà Trump.
Il primo e forse unico duello televisivo tra Kamala Harris e Donald Trump è andato in scena a Filadelfia, città simbolo della democrazia americana e centro dello Stato in bilico più cruciale per la conquista della Casa Bianca.
Tanti i temi toccati in un’ora e mezza di dibattito, dall’economia all’Ucraina e la guerra a Gaza passando per il diritto all’aborto, l’immigrazione e l’Afghanistan. “Non sono né Biden né Trump, sono la leader di una nuova generazione”, ha dichiarato la vice presidente che questa sera aveva il compito di presentarsi a quei milioni di americani che non la conoscono o che la associano all’amministrazione attuale.
E la candidata si è “presentata” anche al suo rivale che non sembrava volesse stringerle la mano, avvicinandosi e dicendogli: “Piacere, Kamala Harris”. “E’ il momento di voltare pagina, il mio piano è una nuova strada per il futuro”, ha sottolineato la vice di Biden che per la prima volta ha preso le distanze dal suo presidente. Harris è riuscita a mettere all’angolo il suo avversario in diversi momenti, con calma e determinazione ma anche rubandogli alcune delle sue espressioni più colorite e aggressive.
Come quando lo ha accusato di “aver venduto gli Stati Uniti alla Cina” con la sua politica dei chips; o quando lo ha accusato di essere amico di dittatori come Vladimir Putin e Kim Jong Un che “fanno il tifo per lui perche’ lo possono manipolare”. Con il leader nordcoreano “si scriveva lettere d’amore”, ha detto sarcastica. E l’amicizia con il leader del Cremlino è stato uno dei temi di politica estera sul quale la vice presidente ha attaccato più duramente. “Se Trump fosse presidente Putin sarebbe seduto a Kiev con gli occhi puntati sull’Europa”, ha incalzato la democratica provocando il tycoon dichiarando che “i leader stranieri gli ridono dietro”. “Sei amico di un dittatore che ti si mangerebbe a colazione”.
Decisa anche sull’aborto – “il governo e soprattutto Donald Trump non dovrebbero dire ad una donna cosa fare con il suo corpo” – tema caldo della campagna sul quale il tycoon è, invece, scivolato affermando che i democratici vogliono consentire l’aborto nel “nono mese” di gravidanza e confondendo la Virginia con la West Virginia.
La strategia di Harris è stata anche quella di ricordare agli americani che il tycoon è già stato presidente con risultati, a suo parere, disastrosi. “Trump ci ha lasciato la disoccupazione più alta dalla Grande Depressione. Quello che abbiamo fatto è stato mettere a posto il pasticcio che lui ha creato”, ha attaccato ricordando le sue politiche fallimentari sul Covid. Gli ha anche rinfacciato di non poter parlare dei “crimini dei migranti” lui che “è condannato e perseguito” e lo ha ripagato con la sua stessa moneta quando parlando delle folle ai comizi ha detto che da quelli del tycoon se ne vanno “per noia ed esasperazione”.
The Donald da parte sua ha sfoderato i classici della sua retorica: da Harris “marxista che ha distrutto il paese con politiche che sono folli” ad Harris anti-Israele che distruggerà il Paese entro due anni dal suo insediamento.
Ma a tratti è sembrato irritato e nervoso, ha alzato la voce ed è andato in confusione di fronte alla calma olimpica dell’avversaria. E oltre all’uscita infelice sull’aborto ha fatto una gaffe ripetendo la falsa teoria cospirativa secondo cui gli immigrati haitiani mangiano i gatti domestici degli americani. Quando poi gli è stato chiesto della questione della “razza” di Harris non è riuscito a fare del tutto un passo indietro liquidandola con un “non me ne potrebbe fregare di meno. Qualunque cosa voglia essere, per me va bene, decida lei”.
Il tycoon ha provato a mettere in difficoltà la sua avversaria sul ritiro dall’Afghanistan, nota dolente dell’amministrazione Biden, ma anche in quel caso Harris si è smarcata rilanciando che fu il tycoon a concludere un accordo disastroso invitando persino i talebani a Camp David, luogo sacro degli Usa.
Alla fine The Donald ha rivendicato di “non aver mai dibattuto così bene in vita sua” accusando i moderatori di Abc news di essere stati “di parte”. Harris dal canto suo ha chiesto subito un secondo dibattito, segno di forza e sicurezza, e alla fine del dibattito ha persino incassato il prezioso endorsement di Taylor Swift.
(da agenzie)
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Settembre 11th, 2024 Riccardo Fucile
MEDIASET CONFERMA: “NON HA CHIESTO COMPENSI”… I GIORNALISTI IN STUDIO ERANO QUASI TUTTI CONTRO DI LEI, NON C’ERA EQUILIBRIO… TUTTI SI DIMENTICANO CHE E’ STATA APERTA UNA INDAGINE GIUDIZIARIA E UNA CONTABILE: LE PROVE BOCCIA LE FORNIRA’ SEMMAI A LORO, COME LE AVRANNO SICURAMENTE CONSIGLIATO I SUOI LEGALI
Ci ha ripensato. Era qui dal pomeriggio. Aveva concordato tutto ma poi, all’ultimo, a pochi secondi dalla messa in onda Maria Rosaria Boccia ha deciso di non rilasciare la sua intervista, in studio e in diretta, a Bianca Berlinguer.
Secondo la scaletta prevista, Boccia avrebbe dovuto rispondere alle domande di Berlinguer e poi sarebbe seguito un dibattito con ospiti in studio nel corso del quale l’imprenditrice avrebbe potuto prendere la parola dall’esterno nel caso in cui lo avesse ritenuto necessario. Inizialmente Berlinguer aveva offerto un’intervista one to one. Ma poi Boccia stessa avrebbe voluto il confronto con gli altri ospiti in studio, tra cui Concita De Gregorio, Annalisa Chirico, Andrea Scanzi e soprattutto Alessandro Sallusti. Boccia potrebbe tornare in studio la prossima settimana.
«Spero che mantenga l’impegno che ci ha promesso prima di lasciare questo studio. L’incontro è durato a lungo, è venuta qui intenzionata a raccontare la sua verità, perché a suo dire il ministro non l’ha detta», ha ribadito Berlinguer. «Ci ha detto – ha raccontato – che erano emersi elementi nuovi che non conoscevamo e che si sarebbe riservata di ricontattare la redazione, anzi con l’impegno di riconfrontarci in base ad elementi nuovi che in qualche modo sarebbero dovuti venire fuori stasera per rivederci la prossima settimana».
In ogni caso, «non abbiamo parlato di domande ma di impostazione» dell’intervista, ha sottolineato Berlinguer in uno scambio successivo in studio durante il talk con gli ospiti.
«Nessun compenso concordato»
«Non ha chiesto mai nessun compenso, dal primo momento in cui l’ho chiamata fino al momento in cui ha raggiunto gli studi», ha spiegato la conduttrice poi, in un secondo momento davanti agli ospiti. E ancora, sul tema, sono intervenuti gli ospiti in studio
Non è ben chiaro ma la situazione potrebbe esser precipitata proprio dopo l’incontro di Boccia con la conduttrice e con altri ospiti previsti nel corso della serata.
L’ombra delle pressioni politiche
Nel corso della serata sono girate voci di una telefonata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Pier Silvio Berlusconi con l’ordine di fermare l’imprenditrice di Pompei.
Arrivata negli studi Mediaset Boccia ha incontrato prima solo la redazione, Berlinguer e infine Concita. E proprio nel dialogo con lei l’imprenditrice capisce che non sarà una supporter. O meglio non avrà lo stesso clima percepito con Luca Telese e Marianna Aprile a In Onda. Sallusti se lo immaginava, sapeva che anche la Chirico sarebbe stata ostile ma credeva di avere come supporter sia Scanzi che Concita. Capisce invece che la giornalista è critica con Sangiuliano, ma vuole fare domande non amichevoli.
A quel punto secondo quanto raccolto da Open Boccia sostiene che il dibattito sarebbe sbilanciato e dice che non sono abbastanza informati di quanto accaduto i giornalisti che dovrebbero intervistarla. Così la situazione precipita e la mancata consulente lascia gli studi Mediaset. Alla fine, a dibattito iniziato, dopo Sallusti che l’accusa di aver inventato una gravidanza, arriva il messaggio alla conduttrice. «Se sono andata via è perché non c’erano le condizioni per spiegare meglio la situazione, non sono scappata», spiega Maria Rosaria Boccia. L’ultimo colpo di teatro della donna di Pompei, che ancora una volta detta le battute in studio. Anche da fuori.
(da Open)
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