A LECCO TRECENTO LADRONI PADANI INTASCAVANO LA PENSIONE DEI PARENTI DEFUNTI
IL CASO DI UN NIPOTE CHE CONTINUAVA A RISCUOTERE LA PENSIONE DEL NONNO MORTO DA SETTE ANNI
Ogni mese è andato a incassare l’assegno della pensione del nonno.
Ha riscosso dall’Inps novantuno mensilità . Ma, in verità , il nonno era morto da sette anni.
Nei guai è finito un nipote, che con questo raggiro «arrotondava» il proprio stipendio. E’ questo il caso più grave della maxi frode smascherata con l’operazione «Lazzaro» dalla Guardia di finanza di Lecco, che ha scoperto 300 casi in cui i familiari continuavano a intascare la pensione d’anzianità di parenti defunti per una somma totale di 700 mila euro al netto delle reversibilità .
Spiega il comandante Corrado Loero: «Le persone denunciate sono 50. Nei confronti delle altre 250 non c’è stato invece nessun procedimento, in quanto non hanno superato la soglia penale dei 4 mila euro indebitamente incassati e, dopo un sollecito, hanno regolarizzato la posizione con l’ente previdenziale».
Le indagini dell’operazione «Lazzaro» sono cominciate un anno fa.
I finanzieri, in collaborazione con la direzione provinciale dell’Inps, hanno passato al setaccio, attraverso l’incrocio dei dati, le pensioni di 10 mila persone che, mentre all’anagrafe dei comuni della provincia di Lecco risultavano deceduti, continuavano a percepire pensioni di anzianità .
Dai controlli effettuati, anche per mezzo di indagini finanziarie, sono emerse 300 posizioni irregolari «ai fini amministrativi e responsabilità penali per 50 persone». «Queste ultime, titolari di un proprio reddito da lavoro dipendente o autonomo, hanno continuato a riscuotere per anni le pensioni dei parenti defunti», spiega ancora il colonnello Loero.
E per questo motivo, sono state denunciate alla Procura di Lecco. Sono accusate sia di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, sia del reato d’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.
L’operazione delle Fiamme Gialle ha permesso l’immediata sospensione delle prestazioni pensionistiche non dovute, consentendo il rientro nelle casse dello Stato di oltre 100 mila euro, mentre sono ancora in corso le procedure di recupero.
Inoltre, considerando che alcuni parenti dei defunti hanno riscosso la pensione in rinomate località balneari poste sulle rive mediterranee di Spagna e Francia, i finanzieri stanno valutando la possibilità di attivare la procedura internazionale per il recupero delle somme illegalmente percepite.
Paolo Marelli
(da “il Corriere della Sera”)
Leave a Reply