A LUGLIO E AGOSTO BOOM DI DONAZIONI AI COMITATI DI RENZI
DEPUTATI E SENATORI HANNO COMINCIATO A VERSARE IL 20 AGOSTO… DA LUGLIO PIOGGIA DI EROGAZIONI PRIVATE
Una corsa allo sportello alla rovescia, non prelievi ma oculati versamenti. I primi bonifici sono partiti il 20 agosto, e nel giro di due settimane arrivano sul conto corrente dei Comitati di Azione Civile ben 36mila euro, frutto delle sole donazioni dei parlamentari del Partito Democratico di area renziana alla nuova “cosa” di Matteo Renzi.
Una solerzia sospetta se si incrociano le date dei versamenti con il calendario. Perchè fino ad allora l’ex premier non aveva raccolto nulla dai suoi colleghi in Parlamento se si escludono le donazioni di luglio del senatore potentino Salvatore Margiotta, oggi sottosegretario alle Infrastrutture, e di Leonardo Grimani.
Il 20 agosto è il grande giorno: mentre deputati e senatori dem iniziano a versare tra i mille ai duemila euro ciascuno ai Comitati renziani, il premier Giuseppe Conte parla in Senato e “parlamentarizza” la crisi di Governo con la Lega. L’esecutivo gialloverde è ufficialmente al capolinea e se non si trova una nuova maggioranza in Parlamento, l’unica strada è il voto anticipato. In altre parole, la campagna elettorale.
E quindi già il 20 agosto versano Marco Di Maio, Andrea Ferrazzi, Eugenio Comencini, Laura Garavini, Anna Ascani. Il giorno dopo tocca alla senatrice Nadia Ginetti, a Maria Elena Boschi (che versa 1500 euro in due tranche), Ernesto Magorno, Mauro Del Barba, Mauro Maria Marino. Passano 24 ore e donano anche Martina Nardi, Teresa Bellanova, Davide Faraone. E soprattutto lui, Matteo Renzi, che stacca una donazione da diecimila euro. Come colti da una fretta improvvisa e condivisa, un giorno dopo l’altro fanno partire i bonifici Lisa Noja, Caterina Biti, Maria Chiara Gadda, Andrea Rossi, Vito De Filippo, Luciano Nobili, Giuseppe Cucca, Gennaro Migliore, Ettore Rosato, Ivan Scalfarotto, Alan Ferrari.
In effetti, è quando si capisce che le schermaglie quotidiane tra Salvini e Il Movimento 5 Stelle hanno raggiunto l’apice, che arriva il boom di donazioni da parte dei privati ai comitati messi su da Renzi.
Da gennaio a giugno i versamenti sono irrisori: a gennaio poco più di 2500 euro, a febbraio 600 euro, a marzo poco meno di 1500 euro, tra aprile e maggio settemila euro e rotti. A luglio arrivano i soldi veri: nel giro di un mese le donazioni schizzano da poco più di 20mila euro di giugno a oltre 260mila euro a luglio, grazie soprattutto all’erogazione record da 100mila euro di Daniele Ferrero, amministratore delegato della Venchi, colosso del cioccolato.
L’accelerazione nei versamenti va di pari passo alla crisi del Governo. Un altro esempio: se da gennaio a luglio le donazioni inferiori ai 500 euro (e quindi coperte da anonimato) a stento hanno superato i quattromila euro al mese, ad agosto esplodono e raggiungono 35mila euro.
A settembre manca poco ai 220mila euro raccolti.
Tra i più generosi, c’è Davide Serra, finanziere molto amico di Renzi e ad del fondo Algebris, con 90mila euro. Ancora, aziende come la Quintessentially Concierge (10mila euro), la Tci – Telecomunicazioni Italia (5.000 euro) del deputato dem Gianfranco Librandi. Ad agosto arrivano 20mila euro da Bruno Tommassini, stilista di lusso, 10mila euro da Energas Spa, azienda che si occupa di distribuzione e vendita del Gpl ed ancora 4.000 euro da Ciemme Hospital Srl, impresa attiva nel commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici. Nell’elenco dei donatori c’è anche l’imprenditore figlio di Susanna Agnelli, Lupo Rattazzi, 50mila euro in due tranche.
(da “Huffingtonpost”)
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