A NAPOLI, L’ASL 5 IN TRE MESI AFFIDA 1.610 INCARICHI ESTERNI ALLO STESSO AVVOCATO
SI CHIEDONO SACRIFICI AGLI ITALIANI, MA CONTINUANO GLI SPRECHI … PUR AVENDO UN UFFICIO LEGALE CON 7 AVVOCATI, L’ASL DAL 28 LUGLIO AL 24 OTTOBRE HA AFFIDATO 1.610 PRATICHE ALLO STESSO AVVOCATO ESTERNO… PER UN COMPENSO ASTRONOMICO NEANCHE QUANTIFICABILE
Superlavoro o vergogna? Professionista stakanovista o fortunato? Chiamiamola col loro nome, fame di quattrini, in un intreccio tra politica e affari, amicizie e favoritismi sospetti, in un contesto di enorme spreco di soldi dei contribuenti.
La Asl 5 napoletana, pur avendo alle dipendenze ben sette avvocati e 7 amministrativi, ha riempito le tasche di un principe del foro, Eduardo Di Natale. Ed è nato l’ennesimo caso amministrativo, sollevato dal Presidente della Commissione regionale di Controllo.
Il legale in questione, in un minimo arco di tempo di tre mesi, dal 28 luglio al 24 ottobre, ha totalizzato la bellezza di 1.610 incarichi o consulenze che si vogliano chiamare, regolarmente affidategli con apposita delibera per una somma astronomica che nemmeno la Regione è in grado oggi di quantificare.
Fra i tanti, infatti, si prendano a parametro i sei incarichi per contenziosi superiori al milione di euro, altri 183 per liti da oltre centomila euro e 101 per questioni inferiori ai mille euro.
Ne consegue che tra questi tre diversi standard vi sono un’infinità di altri procedimenti legali fino ad arrivare al totale di 1.610.
Secondo la Commissione di Controllo, il numero totale di incarichi conferiti con una sola delibera è fuori da ogni norma, illegittima e contraria ad ogni principio in materia.
Sono state chieste spiegazioni urgenti al direttore generale della Asl 5 di Napoli e la faccenda promette sviluppi interessanti.
E’ stata già avanzata l’ipotesi di commissariamento dell’Assessorato alla Sanità campano, in piena bufera per la gestione di un uomo vicino al governatore Bassolino. I problemi sono tanti, troppi ormai.
L’assegnazione di un numero così sproporzionato di incarichi ad un solo legale dovrà essere chiarito se si pensa che l’Asl avrebbe intrapreso anche azioni contrarie al proprio interesse.
Tra le carte figura, infatti, un contenzioso promosso da un farmacista per la cifra di 57,53 euro. Si calcola che la pratica giudiziaria per un importo così esiguo rischia di tradursi in un boomerang per l’Azienda e indirettamente per il contribuente.
La prassi prevede un esborso che può arrivare ad essere di otto volte tanto, rispetto ai miseri 57,53 euro per i quali il farmacista si è rivolto al tribunale.
E’ palesemente contrario ad ogni principio di buona amministrazione conferire 101 incarichi di valore talmente minimo che la parcella da liquidare al legale certamente risulterebbe maggiore del valore della causa dedotta in giudizio.
E poi ci si chiede: che ci stanno a fare 7 avvocati e 7 amministrativi nell’Ufficio legale se poi non gli si assegnano 1.610 cause, la maggior parte di routine?
Che senso ha pagare loro gli stipendi e poi magari centinaia di migliaia di euro ad avvocati esterni per consulenze inspiegabili?
Perchè 1.610 cause sono state affidate tutte al medesimo studio legale? Quanto costerà alla pubblica amministrazione questa delibera?
Poi magari non ci sono fondi per pagare le medicine e acquistare apparecchiature mediche negli ospedali e si sputtanano tutti questi soldi…
A voi ogni commento.
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