A TORINO FASSINO AL 51%: IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA AL 32%, IL TERZO POLO AL 7%
DAL SONDAGGIO DI “TERMOMETRO” EMERGE CHE L’EX MINISTRO PD E’ PIU’ FORTE DELLA SUA COALIZIONE….INDECISI AL 15%, GRILLINI AL 3,5%… RISPETTO ALLE REGIONALI DI UN ANNO FA CALANO PDL E IDV, TIENE LA LEGA
Piero Fassino non ne ha mai fatto mistero: l’importante è vincere, ovvio, ma l’ex ministro vorrebbe tanto chiudere la pratica il 16 maggio, forte del risultato delle primarie e dell’appoggio incondizionato di Sergio Chiamparino, senza dover ricorrere al ballottaggio.
Nessuno dei sondaggi finora pubblicati ha messo in dubbio le sue possibilità di farcela, e anche se si votasse oggi il risultato sarebbe alla sua portata, ma forse non così granitico come lo era fino a qualche settimana fa, quando i contendenti in campo erano pochi e la campagna elettorale non ancora decollata.
A venti giorni dal voto, infatti, le possibilità di approdare al secondo turno non sono poi così remote.
Il primo sondaggio reso noto dopo la presentazione delle liste, che mette perciò in gioco tutti i dieci candidati, fotografa un vantaggio netto per il candidato del centrosinistra.
Secondo «Termometro Politico», Fassino vincerebbe con il 51 per cento, quasi di venti punti sopra Michele Coppola, stimato al 32.
Distanti gli altri contendenti: Alberto Musy al 7 per cento, Vittorio Bertola al 3,5, Juri Bossuto al 2,5 e Giacinto Marra all’uno.
Tutti gli altri competitor, insieme, non raccoglierebbero oltre il 3 per cento.
La frammentazione – dieci candidati e trentasei liste, un record – sembra giocare a favore di una dispersione del voto.
E penalizzare i candidati più noti, a cominciare da Fassino, che mantiene un margine solido ma è vicino alla soglia del 50 per cento, sotto la quale sarebbe costretto al ballottaggio del 29 e 30 maggio.
L’ultimo segretario dei Ds mantiene comunque un forte consenso personale: è l’unico candidato a intercettare più voti potenziali rispetto alla coalizione che lo sostiene.
Con l’avvicinarsi delle urne si riduce anche la percentuale di indecisi: precedenti rilevazioni indicavano gli incerti intorno al 25 per cento; ora siamo al 15.
Numeri che danno corpo alle speranze di un centrodestra che sarà sì in affanno – la coalizione non riesce a varcare la soglia del 35 per cento e il candidato fa anche peggio -, ma intravede la possibilità di arrivare al secondo turno.
Pdl e Lega non l’hanno mai negato: in una città che il centrosinistra governa da diciotto anni, e in cui il sindaco uscente conclude il mandato con un livello di popolarità superiore al 70 per cento, riuscire ad agguantare il ballottaggio sarebbe già una mezza vittoria.
Oltretutto in un quadro di flessione: secondo la rilevazione se si votasse oggi l’accoppiata Pdl-Lega perderebbe consensi rispetto alle regionali di un anno fa.
Con una differenza: il Carroccio tiene, passando dal 10,1 al 10,5 per cento; il Pdl arretra dal 21,8 al 20, scontando la fuoriuscita dei finiani e la nascita di Futuro e libertà .
Le speranze degli avversari di Fassino, a giudicare dai dati, sembrano però finire qui.
Secondo Termometro politico, in caso di ballottaggio tra l’ex leader dei Ds e Coppola, il primo la spunterebbe di slancio, raggiungendo il 64 per cento e intercettando buona parte dei voti assegnati al primo turno sia a Musy che a Bossuto.
Ininfluente, invece, l’apporto dei grillini, tentati dall’astensione in massa.
Proprio i grillini potrebbero bissare l’exploit delle regionali.
Il candidato sindaco Vittorio Bertola e il Movimento 5 stelle viaggiano intorno al 3,5 per cento, proprio come un anno fa, risultato che consentirebbe loro di entrare in Consiglio comunale a scapito della Federazione della sinistra.
Tra i partiti, rispetto alle regionali, crescono Pd, Sel e Moderati.
I democratici viaggiano al 28,5 per cento, i vendoliani e il movimento di Portas al 5,5.
In flessione l’Italia dei valori: dal 9,5 per cento del marzo scorso al 7 di oggi. La sfida del Nuovo Polo, invece, si ferma sotto la soglia del 10 per cento.
I centristi pescano in ugual misura tra gli ex elettori di Chiamparino e quelli di Buttiglione nel 2006, ma non sembrano poter essere determinanti, nemmeno in caso di secondo turno.
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