AD ESAURIMENTO SCORTE: INDAGATI IN REGIONE LOMBARDIA ALTRI 37 CONSIGLIERI PDL E LEGA, CI SONO ANCHE RENZO BOSSI E ROSI MAURO
UN NUOVO ELENCO DI POLITICI SI AGGIUNGE AI 25 GIA’ INDAGATI DALLA PROCURA DI MILANO GIORNI FA PER LA VICENDA DEI RIMBORSI
Ci sono altri 37 indagati per peculato nella inchiesta condotta dalla Procura di Milano sui rimborsi ai consiglieri regionali lombardi.
Sono tutti consiglieri o ex consiglieri della Lega e del Pdl in Regione Lombardia.
Dopo i 25 inviti a comparire dei giorni scorsi e dopo altri tre indagati dello scorso ottobre (Franco Nicoli Cristiani, Massimo Buscemi e Davide Boni), il numero dei consiglieri sotto inchiesta raggiunge così quota 62.
Ventidue consiglieri sono del Pdl e 15 della Lega: tra questi c’è anche Renzo Bossi, figlio di Umberto, e Rosi Mauro, attuale vicepresidente del Senato, che fu eletta al Pirellone nel 2005 e vi rimase fino al 2008, quando si trasferì a Palazzo Madama.
Per i 37 nuovi indagati nelle prossime ore potrebbero arrivare altrettanti inviti a comparire per interrogatori che dovrebbero svolgersi a gennaio, dopo le vacanze natalizie.
Nel mirino i presunti rimborsi illeciti con soldi pubblici a fronte di spese ritenute sospette: soldi che avrebbero ottenuto, a vario titolo, tra il 2008 e il 2012.
Gli investigatori stanno analizzando anche le spese dei gruppi dell’opposizione. ”
Soldi spesi per ottocento inviti per Natale? Non ricordo, non so”, avrebbe
risposto uno dei consiglieri del Pirellone interrogati in questi giorni dai pm.
I consiglieri interrogati, d’altronde, avrebbero risposto alle domande degli inquirenti con una raffica di “non so, non ricordo”.
Compreso, appunto, uno dei politici a cui venivano contestati rimborsi per circa 800 inviti spediti per un evento a Natale.
“E così oggi, primo giorno ufficiale di campagna elettorale, sappiamo finalmente dove sta di casa la corruzione in Lombardia.
Sta tutta e solo nei consiglieri del Pdl e della Lega: 62 indagati su 62 fra consiglieri ed ex consiglieri”, scrive in una nota il governatore Roberto Formigoni.
“E sappiamo anche che i consiglieri dell’opposizione, che hanno vissuto in questi anni con gli stessi regolamenti e le stesse leggi e hanno avuto gli stessi rimborsi, sono invece tutti innocenti”, prosegue Formigoni.
“Mi chiedo cosa aspettino i compagni dell’opposizione a fare un gesto di minima responsabilità , cosa aspettino ad autodenunciarsi. A chi pensano di raccontare che i loro scontrini sono diversi da quelli della maggioranza?”, si legge nella nota.
“Ovviamente confermo quanto già detto più volte in questi giorni: chi realmente ha fatto un uso scorretto del denaro pubblico deve essere punito ed escluso dalla candidatura. Ma va anche fatta chiarezza su tutte le persone implicate e non solo su quelle della maggioranza”, conclude il governatore.
(da “il Fatto Quotidiano“)
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