ALDO CAZZULLO: “È UN CATACLISMA PER LA SINISTRA ITALIANA MA È POSSIBILE CHE ELLY SCHLEIN SIA DESTINATA A SORPRENDERE ANCORA UNA VOLTA”
“ORA PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO. CHE IL PARTITO SI RICOMPATTI, O CHE I CENTRISTI EX RENZIANI RAGGIUNGANO IL LORO VECCHIO CAPO, CHE IL RAPPORTO CON I CINQUE STELLE RINASCA O CHE AUMENTI LA COMPETIZIONE”
Davvero lei è certa di vincere?
«Ne sono assolutamente convinta. Lo sento. Avverto una mobilitazione incredibile. Lei non ha idea di quanta gente voglia partecipare. Giovani che non avevano mai fatto politica. Anziani che mi dicono “non prendevo la tessera da trent’anni”, quindi non erano mai stati nel Pd».
Elly Schlein l’aveva detto al Corriere con una sicurezza impressionante , ma ci credevano in pochi, oltre a lei e al suo mentore Franceschini («una come Elly nasce ogni dieci anni»).
A guardare la vittoria di Elly Schlein con gli occhiali della politica, la si potrebbe definire un regalo a Renzi e Calenda: il voto palesemente antirenziano di ieri apre spazio al centro e quindi all’odiato Renzi. Neppure Giorgia Meloni è dispiaciuta: il presidente dell’Emilia Romagna appariva un avversario più solido e sperimentato di una giovane priva di esperienza amministrativa.
Eppure mai come stavolta a guardare la vittoria della Schlein con gli occhiali della politica si rischia di non capire nulla.
Il segno del nostro tempo è la rivolta contro l’establishment, il sistema, e tutto quanto è percepito come «vecchio».
Certo, la Schlein era sostenuta da una parte della nomenklatura del Pd, a cominciare appunto da Franceschini. Ma rispetto al «comunista emiliano» Bonaccini, una giovane donna che al Pd sino a poco fa non era neppure iscritta ha rappresentato il Nuovo.
Il Pd non è più il partito delle coop, dell’asse tosco-emiliano, degli artigiani rossi. È un partito della piccola borghesia metropolitana, attento ai diritti civili, alle ragioni della piazza e dei movimenti. Elettori che l’aggressione di Firenze ha motivato , e che non hanno perdonato a Bonaccini le parole con cui riconosceva alla Meloni una certa capacità. [
Ora può succedere di tutto.Che il partito si ricompatti, o che i centristi ex renziani raggiungano il loro vecchio capo. . Che il rapporto con i Cinque Stelle rinasca o che aumenti la competizione a sinistra. Che gli elettori liberali, moderati, cattolici guardino altrove o che la nuova segretaria sappia avvicinare alla politica una nuova generazione, che in parte si è mossa – per la prima volta – già ieri.
L’esperienza del passato è che non esiste un posto più precario della segreteria del Pd. Eppure una segretaria come Elly Schlein il partito non l’ha mai avuta; e non solo perché non ha mai avuto una leader donna.
Finora il Pd è stato retto da ex democristiani o da uomini formatisi nel Pci ma navigatori di lungo corso, ben noti all’opinione pubblica .
Elly Schlein è una novità e un esperimento. Se la gente percepirà che dietro di lei ci sono i soliti, non sarà una novità e non sarà un esperimento lungo. Eppure è possibile anche che Elly Schlein sia destinata a sorprendere ancora una volta.
Aldo Cazzullo
(da Il Corriere della Sera)
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