ALFANO INCONTRA I DISSIDENTI PDL CHE SAREBBERO ARRIVATI A SETTANTA
PER ADESSO NESSUNA DECISIONE E’ STATA ANCORA PRESA SULLA COSTITUZIONE DEI GRUPPI AUTONOMI
“Due classi dirigenti incompatibili”. La chiosa sulla giornata di ordinaria follia del Pdl porta la firma di Gaetano Quagliariello.
Per tutta la serata, infatti, è stato annunciato un incontro tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Il ministro dell’Interno, però, si è presentato alla riunione dei dissidenti e non a palazzo Grazioli, anche se si rincorrono le voci di una sua “estrema proposta” al Cavaliere (che è rimasto per tutta la sera nella sua residenza in compagnia dei fedelissimi Ghedini, Letta, Biancofiore, Brunetta).
L’obiettivo del vicepremier, a quanto pare, sarebbe quello di far saltare definitivamente il banco all’interno di Forza Italia.
QUANTI DISSIDENTI?
Alfano non si è presentato a palazzo Grazioli ed è andato invece alla riunione dei dissidenti, in compagnia degli altri ministri Pdl (ad eccezione di Nunzia Di Girolamo). In ogni caso, l’operazione degli ‘scissionisti’ è già pronta: basta l’ok di Alfano e si parte. Sui particolari della fronda mancano solo i dettagli.
L’attivissimo Fabrizio Cicchitto, infatti, ha chiesto e ricevuto il via libera per la nascita delle nuove creature politiche del centrodestra diviso.
Con nomi e numeri ancora in divenire, i dissidenti hanno dunque deciso di vedersi per stabilire una linea comune. E lo hanno fatto in tarda serata al Montecitorio meeting center, di fronte alla sede della Camera.
Il primo a dare i numeri è stato Cicchitto alla Camera: “Parlo per almeno 20 senatori e 20 deputati” ha detto l’ex socialista, che al contempo ha allontanato ogni ipotesi di ricomposizione anche perchè il “Pdl sembra un ospedale psichiatrico”.
Più ottimistiche le stime di Formigoni: “Siamo partiti da 25 deputati e 25 senatori, ora siamo più di 70″.
A far da contraltare la presa di posizione del ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo, che ha detto di non saper nulla della formazione dei gruppi autonomi e di rimanere fedele a Silvio Berlusconi.
GRUPPI “FANTASMA”
Sarà così? Un fondo di verità c’è, ed è legato ancora una volta alla nascita dei fantomatici gruppi autonomi, al ruolo avuto da Cicchitto, ai tempi dell’operazione e a come questa è stata comunicata a chi vi ha aderito.
A quanto pare, sarebbe stata tutta colpa di una fotocopia.
La ricostruzione è degna di un romanzo d’appendice. In mattinata ai piani alti di Montecitorio arriva un foglio fotocopiato con l’annuncio della costituzione di un nuovo gruppo sottoscritto da 24 deputati provenienti dalle file pidielline.
E sulla base di questa fotocopia Cicchitto chiede di intervenire dopo Epifani in dichiarazione di voto. In rappresentanza del nuovo organismo. Infatti Cicchitto interviene.
Ma la fotocopia, nel frattempo, scompare. Senza che venga sostituita da nessun documento ufficiale.
Le versioni sul perchè divergono: c’è chi dice che non si è voluto forzare la mano prima che si prendesse analoga decisione anche al Senato e c’è chi dice che forse è meglio aspettare la decadenza del Cavaliere dal mandato di parlamentare prima di fare uno strappo del genere.
Chi aveva firmato glissa, dicendo che in realtà non c’era ancora nulla di deciso. S
i arriva così all’incontro notturno dei dissidenti, fatto apposta per confrontarsi e ufficializzare la costituzione dei nuovi gruppi.
(da “il Fatto Quotidiano“)
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