ALLARME UFFICI IMMIGRAZIONE: IL 70% DEGLI ADDETTI E’ PRECARIO E IN SCADENZA, PARALISI IN VISTA
IL GOVERNO NON HA NEANCHE I SOLDI PER I RINNOVI: DALLE QUESTURE E DALLE PREFETTURE ARRIVA L’ S.O.S….A FINE LUGLIO VIA GLI INTERINALI, A FINE ANNO GLI ASSUNTI COI CONTRATTI A TEMPO… DIETRO GLI SPORTELLI TORNERANNO 1.300 AGENTI SOTTRATTI QUINDI AL SERVIZIO
L’allarme circola da giorni tra prefetture e questure di mezz’Italia: “Senza di loro, saltano gli Sportelli unici”.
A rischio sono i precari assunti per le pratiche dell’immigrazione: 1.300 lavoratori a tempo determinato o interinali.
Un esercito di impiegati, alle prese ogni giorno con domande per sanatorie, decreti flussi, ricongiungimenti familiari, permessi di soggiorno.
Tutti in scadenza, però: a fine luglio via gli interinali, a fine anno i contratti a tempo determinato. Il governo esclude la stabilizzazione.
Le conseguenze? La paralisi burocratica, a meno di non togliere altrettanti agenti di polizia dalle strade e metterli dietro agli sportelli.
A mandare avanti gli Uffici immigrazione delle questure e gli Sportelli unici delle Prefetture sono infatti da anni i lavoratori precari.
La prima infornata avvenne nel 2003: per sveltire le pratiche della grande sanatoria seguita alla legge Bossi-Fini, vennero reclutati 650 lavoratori interinali.
Dopo tre anni e mezzo di rinnovi, nel 2007 arrivò il concorso per 650 contratti a tempo determinato.
Ora, dopo una proroga di un anno, il 31 dicembre 2010 tutti questi lavoratori scadranno: un incubo per loro e per gli oltre quattro milioni e mezzo di “nuovi italiani” che si affidano ogni giorno al loro lavoro.
Non solo.
L’8 gennaio 2010, il Viminale ha aperto le porte ad altri interinali: 650 nuovi impiegati, reclutati dall’agenzia GI Group e affiancati da quest’anno ai 650 precari di lungo corso, nelle prefetture più gravate dal lavoro.
Quest’ultimi lavoratori sono scaduti ancora prima: precisamente il 31 luglio. Presso gli sportelli unici, i precari smaltiscono tutte le pratiche della sanatoria del lavoro domestico, i ricongiungimenti familiari e i decreti flussi, aiutano gli agenti di polizia per i permessi di soggiorno e presto anche il nuovo test di italiano per chi chiede la carta di soggiorno.
Come andrà avanti ora questa mole di lavoro?
In tutta Italia i precari sono ben oltre il 70% degli impiegati degli Sportelli Unici.
A Roma su circa 80 lavoratori, quelli a tempo indeterminato sono solo sette.
Il sottosegretario all’Interno, Francesco Nitto Palma ha informato che “la stabilizzazione non è al momento consentita dalle esigenze di contenimento del disavanzo pubblico, che ha portato ad interventi di eccezionale rigore. Peraltro, le misure di razionalizzazione e di contenimento dei costi delle pubbliche amministrazioni hanno imposto al ministero dell’Interno un ulteriore riduzione delle dotazioni organiche del personale”.
In soldoni, facciamo a parole norme per regolamentare e poi non abbiamo il personale per applicarle.
Oppure, nonostante tanti spot per gli “agenti in strada” e non negli uffici, alla fine dovremo rimediare togliendo 1.300 agenti dal servizio per fargli fare gli impiegati.
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