ALTRO CHE BORIS JOHNSON, IL MONDO ELOGIA L’ITALIA PER LA GESTIONE DEL COVID-19
DALL’OMS AL WALL STREET JOURNAL, DAL FINANCIAL TIMES A FOREIGN POLICY PASSANDO PER NEW YORK TIMES
Dall’Oms al Wall Street Journal, dal Financial Times a Foreign Policy passando per il New York Times: il modo in cui il nostro paese ha affrontato la pandemia viene riconoscuto e apprezzato all’ester
Come dice qualcuno, ameremo anche troppo la libertà (per fortuna, verrebbe da aggiungere) ma che nelle situazioni più complesse proviamo a tirare fuori il meglio di noi stessi è un dato storicamente riscontrabile. Magari commettendo errori, ma la nostra serietà (da ieri parola dal valore presidenziale) è fuor di dubbio. E, a quanto pare, se ne sono accorti in molti.
È di questa mattina il tweet dell’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) con il quale ha voluto elogiare “il governo e la comunità ” italiane per il modo in cui “hanno reagito con forza e hanno ribaltato la traiettoia dell’epidemia con una serie di misure”, e questo è importante, “basate sulla scienza”.
Quello dell’Oms è solo l’ultimo in ordine cronologico degli elogi che ha ricevuto il nostro paese in questi ultimi giorni. Ieri, ad esempio, è apparso un articolo su Foreign Policy dove si tessono le lodi alle nostre misure anti-contagio adottate in questi mesi. “Lo shock globale per il tragico destino dell’Italia ha tradito un senso di superiorità : gli italiani disorganizzati stavano gestendo male la crisi, certo, ma il resto di noi avrebbe saputo cosa fare”, si legge all’inizio dell’articolo. La rivista statunitense prende atto dei test rapidi negli aereoporti e nelle stazioni come misure estremamente efficaci nella lotta alla diffusione del contagio, così come siamo stati capaci di organizzare elezioni elettorali a prova di virus. “Dopo i terremoti e ora durante il COVID-19″, scrive FP, “l’Italia ha risposto con sorprendente agilità . In effetti, il resto del mondo potrebbe imparare una o due cose dalla sua risposta.”
Anche dalla capitale statunitense è piaciuto il modo in cui abbiamo gestito l’emergenza. Il Wall Street Journal scrive di una grande intesa tra tutte le forze politiche, nazionali e locali, di destra e di sinistra (vero, ma sempre con una vena polemica che dalle nostre parti non manca mai) e di una capacità da parte della comunità civile di adottare le nuove misure adottate: “Circa l′85% degli italiani ha dichiarato di indossare una maschera in luoghi pubblici, più che altrove in Europa ad eccezione della Spagna, che ora sta combattendo il più grande focolaio europeo”. E poi ancora un elogio per la capacità di tracciamento (“L’Italia ha svolto un lavoro migliore della maggior parte delle persone nel rilevare le persone infette attraverso il suo regime di test e rintracciabilità ”).
Pochi giorni fa sul Financial Times è arrivato un altro endorsment per il nostro modo di fronteggiare il virus. Nella sua edizione online, il giornale britannico ha scritto che “mentre la Spagna, la Francia e il Regno Unito soffrono una ripresa del Covid-19, il Paese ha saputo adattarsi dopo la prima e brutale fase”. Secondo il FT, tre sono state le ragioni principali del nostro successo (per ora): il graduale allentamento delle misure restrittive, un efficace sistema di controlli e il rispetto delle regole da parte dei cittadini con un severo controllo delle autorità .
E questo solamente nell’ultimo periodo. Già nel marzo scorso, quindi a pandemia appena cominciata, Il New York Times vedeva nella limitazione degli spostamenti e l’isolamento delle aree colpite dal virus fosse una strategia che anche gli altri paesi avrebbero dovuto adottare “immediatamente” mettendole in atto con “assoluta chiarezza e fatte rispettare rigorosamente”. Ci guardavano: vuoi perchè eravamo il primo paese occidentale ad affrontare una simile catastrofe, vuoi perchè avevamo imboccato l’unica strada percorribile, seppur tortuosa. Così, qualche mese dopo e più precisamente a fine luglio, il NYT tornava a descrivere la situazione sul nostro territorio. “Il modo in cui l’Italia è passata dall’essere un paria globale a un modello – per quanto imperfetto – di contenimento virale offre nuove lezioni per il resto del mondo, compresi gli Stati Uniti, dove il virus, mai sotto controllo, ora imperversa in tutto il Paese”, scriveva anticipando poi il grande la collaborazione tra il governo e e comitati scientifici.
Come a dire: la libertà ci piace, ma siamo capaci di essere seri quando serve.
(da agenzie)
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