ALTRO CHE “DECIDIAMO A ROMA”: LA RAGGI HA MANDATO I CURRICULUM A MILANO E HA DECISO CASALEGGIO
COLOMBAN HA USUFRUITO DEI FONDI DELLA LOBBY GRILLINA
Virginia Raggi non è stata lasciata sola ad affrontare la sempre più complicata ricerca degli assessori che da un mese devono completare la sua giunta.
Secondo le ricostruzioni delle ultime ore, basate su due fonti diverse ascoltate dalla Stampa , la sindaca di Roma sta condividendo la selezione dei nomi con la Casaleggio Associati.
Almeno due persone contattate dal Campidoglio come potenziali assessori al Bilancio hanno riferito di aver ricevuto durante i colloqui, assieme a infinite raccomandazioni sulla necessità di non parlare con i giornali, la seguente risposta: «Il suo profilo dovrà essere valutato anche a Milano».
Milano, per chi è ormai è avvezzo al M5S, vuol dire Casaleggio Associati.
Appena cinque giorni fa a chi le chiedeva delle nomine, Virginia Raggi rispondeva così: «Li scelgo con i miei consiglieri, a Roma».
Una dichiarazione di autonomia rilasciata all’uscita dell’Hotel Posta di Palermo, dove si era intrattenuta tutta la mattina per una riunione con Beppe Grillo e Davide Casaleggio.
Uno è il capo politico, l’altro è sulla carta il titolare dell’azienda che si dovrebbe occupare dei sistemi operativi del Movimento. Ma di fatto ha assunto il ruolo di stratega mediatico.
Con loro Raggi ha parlato anche delle numerose difficoltà nel trovare le figure chiave per la macchina del Campidoglio: due assessori, al Bilancio e alle Partecipate, il capo di gabinetto, l’amministratore unico di Ama e il dg di Atac.
Nell’affannato scouting di queste settimane, Raggi si era già rivolta al suo ex datore di lavoro, l’avvocato Pieremilio Sammarco, ex socio dello studio Previti, dal quale aveva ricevuto il suggerimento di puntare su Raffaele De Dominicis.
Poi, le cose si sono complicate. Salvatore Tutino, altro consigliere della Corte, si è sfilato perchè finito nel tritacarne della guerra interna al M5S nazionale e locale.
Un pasticcio che ha spinto alla decisione di valutare assieme alla Casaleggio e a Grillo i curricula, in modo da selezionare un profilo inattaccabile innanzitutto per le logiche del M5S.
E infatti, per le Partecipate è spuntato come probabile Massimo Colomban, imprenditore veneto vicino a Gianroberto Casaleggio a capo della Confapri, associazione che ha usufruito del fondo per le Pmi dei parlamentari grillini e considerata a tutti gli effetti la prima lobby grillina.
(da “La Stampa”)
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