ALTRO CHE NAPOLITANO GOLPISTA, NELL’AGOSTO 2011 ERANO PROPRIO I GIORNALI DI BERLUSCONI A PARLARE DI MONTI PREMIER
ALLORA TITOLAVANO SUL “BLITZ DEI POTERI FORTI”: ORA LA COMPAGNIA DI COMICI GRILLINI E FORZISTI ATTACCANO PRETESTUOSAMENTE IL COLLE
Altro che golpe, già nel 2011 i giornali parlavano di “blitz dei poteri forti”. Ecco le prove .
Attorno alla ricostruzione del libro di Alan Friedman (“Ammazziamo il gattopardo”) – secondo cui Giorgio Napolitano avrebbe contattato per la carica di premier Mario Monti già nell’estate del 2011 – si sta scatenando il putiferio.
Eppure, come fa notare su Twitter Concetto Vecchio di Repubblica, nell’agosto del 2011 tutti sapevano che sarebbe toccato a Monti, “basta sfogliare le raccolte dei giornali, specialmente quelli della destra”.
Detto fatto: in data 8 agosto 2011, il Giornale titolava sul “blitz dei poteri forti”, portando il nome di Mario Monti in prima pagina.
Il libro di Friedman, insomma, non aggiunge nulla di nuovo a quanto già si sapeva. Nulla di segreto, dunque, si trattò di “un golpe in chiaro”.
“Di “mistificazione della realtà ” parla il premier Enrico Letta.
“Nei confronti delle funzioni di garanzia che il Quirinale ha svolto nel nostro Paese in questi anni, in particolare nel 2011, è in atto un vergognoso tentativo di mistificazione della realtà “, afferma Letta.
“Le strumentalizzazioni in corso – aggiunge – tentano infatti di rovesciare ruoli e responsabilità in una crisi i cui contorni sono invece ben evidenti e chiari agli occhi dell’opinione pubblica italiana ed europea. Il Quirinale, di fronte a una situazione fuori controllo, si attivò con efficacia e tempestività per salvare il Paese ed evitare quel baratro verso il quale lo stavano conducendo le scelte di coloro che in queste ore si scagliano contro il presidente Napolitano. Stupisce la contemporaneità di queste insinuazioni con il tentativo in corso da tempo da parte del M5S di delegittimare il ruolo di garanzia della Presidenza della Repubblica. A questi attacchi si deve reagire con fermezza. E si devono semmai ricordare agli smemorati le vere responsabilità della crisi del 2011, i cui danni economici, finanziari e sociali sono ancora una zavorra che mette a repentaglio la possibilità di aggancio della auspicata ripresa economica”.
(da “Huffingtonpost“)
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