“PER I MARO’ LA COLPA E’ DI MONTI E DI PASSERA”: L’EX MINISTRO TERZI VUOTA IL SACCO
“RINVIARE I DUE FUCILIERI IN INDIA FU UN ERRORE DETTATO DA RAGIONI ECONOMICHE”…LA PIETOSA BUGIA DI PASSERA “NO, BISOGNAVA MANTENERE LA PAROLA DATA”
Giulio Terzi di Sant’Agata torna ad accusare il governo di cui faceva parte, come ministro degli Esteri, per la decisione di rimandare in India i due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, dopo che erano rientrati in Italia per il Natale.
Decisione che vide il suo fermo dissenso e per la quale decise di rassegnare le dimissioni dalla guida della Farnesina.
E che fu dettata da “considerazioni economiche”.
“Fu un vergognoso errore di Monti su istigazione di Passara”, ha detto l’ex ministro degli Esteri.
“Quando i due marò vennero rinviati in Italia, il governo aveva avuto rassicurazioni da parte dell’India sulla non applicazione della legislazione antiterrorismo. Rassicurazioni puntualmente smentite oggi a Nuova Delhi, dove la pubblica accusa indiana ha ribadito la richiesta di applicazione della legge anti-pirateria (Sua Act), anche se senza la clausola della pena di morte. Latorre e Girone rischiano ora fino a 10 anni di carcere”.
“La notizia di ribaltare la decisione di adottare la procedura di arbitrato – ha detto Terzi – fu avallata sulla base di considerazioni economiche, addotte sia da Monti che da Passera, e dal danno che le imprese italiane avrebbero avuto con l’India se i due fucilieri fossero rimasti in Italia”.
Terzi ha spiegato che quando lasciò l’esecutivo era stata avviata la procedura di arbitrato internazionale che poi fu “inspiegabilmente” lasciata cadere.
“Ci si è affidati interamente agli indiani e questa decisione è stata confermata dal governo Letta”
Non si è fatta attendere la risposta del diretto interessato.
“Il ministro Terzi ha rischiato di far perdere ogni valore agli impegni internazionali del nostro Paese. Dopo aver ottenuto dalle Autorità indiane il rientro natalizio dei nostri fucilieri sulla base di un formale impegno al loro ritorno in India, l’allora ministro degli Esteri cercò di impedire che rientrassero nelle scadenze concordate, venendo così clamorosamente meno alla parola data”, ha detto Corrado Passera.
“Il disagio di molta parte del governo – ha aggiunto – fu enorme e io fui tra coloro che si dichiararono non disponibili ad avallare un comportamento tanto lesivo della dignità e del ruolo del nostro Paese. Il governo italiano ottenne in quella occasione precise garanzie dal governo indiano e la decisione di far rientrare i nostri fucilieri in India fu sottoscritta all’unanimità da tutti i ministri coinvolti”.
(da “il Tempo“)
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